Pordenone e Brescia se ne contendono da tempo i natali, ma l’ipotesi oggi più accreditata è che il M. sia nato nel 1474 o 1475, da Pietro e dalla veneziana Cecilia Tiepolo, nella città del Noncello ove la famiglia paterna, di origine bresciana, era giunta verso la metà del secolo XIV con Benvenuto, nonno di Andrea. Ricevuta in Pordenone una prima educazione umanistica (e probabilmente anche musicale), iniziò ancor adolescente ad insegnare belle lettere a Venzone, riuscendo comunque a completare gli studi a Padova. Fu insegnante anche a Gemona e a Brescia, dopo di che passò alla corte del duca Alfonso I d’Este di Ferrara come poeta e improvvisatore latino (celebrato, tra i molti, anche dall’Ariosto nell’Orlando Furioso, c. III, st. 56 e c. XLVI, st. 13 e nella Satira II, v. 115) e in Ungheria al seguito del cardinale Ippolito d’Este. Dal 1519 circa fu quindi alla corte di papa Leone X che gli assegnò una prebenda a Tivoli e un beneficio a Capua. Anche in questa nuova corte usava accompagnare con la «cetra» (probabilmente un liuto) e la viola quelle improvvisazioni poetiche in lingua latina che gli meritarono l’ammirazione dei contemporanei; secondo il Bignami, fece pure parte della cappella musicale privata di Leone X come cantore e strumentista. Della sua produzione poetica ci restano solamente pochi epigrammi e alcuni versi sfuggiti al disastroso sacco di Roma del 1527, durante il quale M. fu più volte fatto prigioniero e malmenato dai Lanzichenecchi (tanto che dopo pochi mesi ne morì); nulla invece è sopravvissuto della sua produzione musicale.
Bibliografia
LIRUTI, Notizie delle vite, II, 98-111; A. BENEDETTI, Un pordenonese amico dell’Ariosto. Andrea Marone (1475-1527) citarista e improvvisatore latino alla corte pontificia, «Atti dell’Accademia di scienze lettere e arti di Udine», s. VIII, 3 (1960-63), 1-36; PRESSACCO, Musica, 2007, 2015; G. BIGNAMI, Enciclopedia dei musicisti bresciani, Brescia, Fondazione Civiltà bresciana, 1985, 159; V. TINTI, La storia di Pordenone, a cura di G. C. TESTA, Pordenone, Edizioni Biblioteca dell’Immagine, 1987, 80-86; Mille protagonisti, 283.
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