MARSILIO

MARSILIO

ecclesiastico, giurista

Immagine del soggetto

Particolare di una pagina del 'Decretum Gratiani' appartenuto a Marsilio (Cividale, Museo archeologico nazionale, cod. V, f. 183v).

In una data posteriore al marzo 1235 un certo maestro M. cominciava ad essere associato alla vicenda di un codice del Decretum Gratiani glossato da Giovanni Teutonico: egli allora era infatti testimone a una transazione di questa opera che finiva nelle mani di Teoderico pievano di Mülbach. A quel tempo era definito soltanto “magister” e ancora con tale appellativo a Cividale lo ricordava come testimone un atto con il quale, nel gennaio 1244, il patriarca Bertoldo di Andechs si accordava con il vescovo di Bamberga a conclusione della vertenza sul giuspatronato di tre chiese nel territorio di Villaco. Nell’elenco dei personaggi presenti all’atto il suo nome è riportato dopo quello di due arcidiaconi e di due canonici aquileiesi. Non è chiara la sua funzione nella città friulana; certo è che, in una data non ancora precisabile, in seguito ne diventò canonico nella collegiata , come è definito nella ricevuta del 18 agosto 1256 con la quale il patriarca Gregorio di Montelongo dichiarava di prendere a prestito il codice dei Decretorum, legato al capitolo dall’ormai defunto M. (da un altro documento cividalese risulta ancora vivo il 2 gennaio del 1255). Il patriarca impegnava i suoi eredi alla restituzione. Si tratta del codice cividalese V, che, copiato a Bologna probabilmente per uno studente teutonico, era arrivato in Germania e che infine, come spiegano le note dello stesso prezioso libro, con una interessantissima trasmissione era pervenuto nella città forogiuliese.

Bibliografia

ASU, NA, Eusebio da Romagnano, 5118, f. 17v-18r.

P.S. LEICHT, Per la storia della glossa al Decreto di Graziano, «MSF», 1 (1905), 11-13; L. SUTTINA, Un documento concernente il “Liber decretorum” del canonico Marsilio, «MSF», 1 (1905), 127; SCALON, Produzione, 53, 56; SCALON - PANI, Codici, 11-12, 14, 84-85.

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