Battezzato a Venzone (Udine) il 3 marzo 1773, L. Battista Antonio fu ordinato sacerdote probabilmente fra il 1797 e il 1798. Già nel 1792 inaugurò l’organo Callido del suo paese natale con una messa nuova a voci e orchestra, nel 1799 scrisse il rondò Eccelso dì contento che Elizabeth Billington, soprano di fama europea, cantò a Trieste. Fra il 1803 e il 1807 compose un trio e un concerto per due famiglie nobili, i Broili e i de Comelli di Gradisca d’Isonzo, nel cui teatro fu eseguita una sua cantata, della quale rimane soltanto notizia. Nel 1815 fu organista e insegnante di musica del suo paese, ma già all’inizio del 1816 venne nominato cappellano ed eletto maestro di cappella, stipendiato dal comune e dalla fabbriceria del duomo, a San Daniele del Friuli, dove rimase ininterrottamente fino alla morte avvenuta il 29 marzo 1852. L’elezione si dovette ai buoni auspici del gemonese don Elia Elia, che nelle referenze affermava: «qualunque carico che si assumesse, si riscontrerà sempre esatto nel disimpegnarlo, e posso assicurare che è instancabile nello studio e nella fatica». Il suo ruolo prevedeva anche un incarico didattico nei confronti di «quei giovani miserabili che dimostrassero buone disposizioni nel canto e nel suono»; ed ebbe qualche responsabilità nella direzione della banda civica alla “turca” di legni e ottoni. L’insegnamento che si vorrebbe impartito a G.B. Candotti non è provato che da una lettera del 1828; invece è certo il continuo scambio ed esecuzione di lavori di M. fra Candotti e i suoi corrispondenti. Su testo di Domenico Sabbadini, M. musicò una cantata per il genetliaco dell’imperatore Francesco I nel 1832, intercalata a sinfonie dello stesso e a brani da opere di Rossini e Mercadante; per il genetliaco di Ferdinando I nel 1836; in morte di Canova nel 1823. Godette di grande apprezzamento per lo stile melodrammatico dei suoi lavori; affermatesi le idee di rinnovamento ceciliano, finì vittima di giudizi drastici e censori e la sua musica giace inedita. La grande diffusione di manoscritti autografi e in copia condiziona negativamente anche la stima del catalogo: è infatti necessario il confronto delle fonti per verificarne l’esatta consistenza. La maggior parte si trova a Udine, presso la Biblioteca civica e l’Archivio musicale capitolare negli Archivi diocesani.
Bibliografia
DBF, 503; PRESSACCO, Musica, 2018; P.G. MORO, P. Leonardo Marzona musicista (Venzone 1773 - S. Daniele 1852). Un primo contributo alla biografia ed alla catalogazione delle opere, «Bollettino dell’Associazione Amici di Venzone», 24-25 (1995-1996); A. ALFARÈ - A. ZANINI, Musica e teatro a Udine 1595-1866, Udine, Comune di Udine/Biblioteca civica V. Joppi, 1999; NASSIMBENI, Paganini, 75, 110, 136; ZANINI, Cividale; ZANINI, Udine; NASSIMBENI, Gorizia, 210, 212, 215, 280, 287, 371; F. TURISSINI, Organi, organisti e maestri di cappella a San Daniele, in San Denêl, 215-229; G.B. CANDOTTI, Gli scritti musicali, a cura di L. NASSIMBENI, Udine, Pizzicato, 2008, 115, 116, 119, 120, 123, 124, 130, 135, 286.
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