Noto in Friuli soprattutto per il volgarizzamento del Pater Noster nell’idioma «goriziano o friulano» contenuto nello Specimen del 1593, il M. è ricordato generalmente come universalista, poliglotta ed erudito nelle lingue, storiografo, nonché poeta e geografo di fama. Nato a Stoccarda verso la fine del 1554 o del 1555, studiò dal 1571 al 1577 a Tubinga, dove ebbe come compagni Jurij Dalmatin (1547-1589) ed entrambi i figli di Primož Trubar (1508-1586). Nel 1581, dopo un’infruttuosa ricerca di impiego a Stoccarda, grazie alla mediazione del Dalmatino, si recò a Fužine vicino a Lubiana come precettore privato presso Janez Khisel, ma trascorse parte del suo tempo anche a Fiume. Da Lubiana nel 1582 si portò a Padova per avviare gli studi in legge, continuando tuttavia ad esercitare la professione di precettore (fu insegnante e tutore di Jakob e Karl Khisel e Jurij Hartmann von Statenberg tra il 1584 e il 1588). Viaggiatore perseverante ed irrequieto, apprese gli idiomi dei paesi che visitò, dandone esatte descrizioni nelle opere stampate in lingua tedesca. Tra il 1588 e il 1589 percorse l’Italia, si fermò quindi a Graz, ma già nel 1591 ripartì per la Germania settentrionale, l’Olanda e l’Inghilterra. Stabilitosi a Francoforte sul Meno, sposò la figlia dello stampatore Johann Spiess, presso il quale avrebbero visto la luce le sue opere più significative. Nel 1593 giunse in Carinzia, dove, fino al 1601, ricoprì il ruolo di rettore nella “evangelischen Schule in Klagenfurt am Wörthersee/Ce lovec ob Vrbskem jezeru” (oggi Europa gymnasium). Quando questa scuola, in seguito alla Contro riforma, venne ceduta ai gesuiti, egli fu costretto, in qualità di professore protestante, a lasciare la Carinzia e a ritornare in esilio a Francoforte sul Meno. ... leggi Nel 1613 era però, come storico e bibliotecario, nuovamente in Austria a Linz (conte palatino e storiografo dell’arciduca Carlo) e qui morì nel 1616. Nella storia della letteratura slovena è conosciuto grazie alla collaborazione con gli scrittori sloveni protestanti (il Damaltin è autore della prima traduzione completa della Bibbia in sloveno, mentre Trubar, considerato il padre della letteratura slovena, pubblicò nel 1550 il primo libro in lingua) e al suo insegnamento presso Lubiana e Celovec/Klagenfurt, ma è soprattutto apprezzato come uno dei primi lessicografi a dare allo sloveno pari dignità delle lingue germaniche e latine. Tra le opere a stampa, la curiosità etnografica e l’interesse per gli idiomi rende peculiare lo Specimen quadraginta diversarum atque inter se differentium linguarum et dialectorum, videlicet Oratio Dominica totidem linguis expressa, pubblicato a Francoforte, per i tipi di Johann Speiss, nel 1593. Tra le tante versioni del Pater Noster (oltre al testo ebraico sono allineate circa quaranta traduzioni in disparate lingue e dialetti) compare anche quella nella «Goritianorum et Foroiuliensium lingua». Lo scopo, dichiarato nel titolo, pone il testo sulla scia di esperimenti analoghi (Gessner, 1555, Rocca, 1591). La traduzione in friulano (i cui tratti rinviano alle varietà del Friuli orientale) comparirà nuovamente nell’opuscolo Oratio dominica in omnium gentium linguis, stampato ad Amsterdam nel 1715 e nel Mithridates oder allgemeine Sprachenkunde mit dem Vater Unser als Sprachprobe in beynahe fünfhundert Sprachen und Mundarten di Johann Cristoph Adelung (Berlino 1809). Joppi (ms BCU, Joppi, 435) restituì la versione esemplandola dalla Cosmographiae generalis libri tres, item Geographiae particularis libri IV di Paolo Merula (del 1605 ma riedita ad Amsterdam nel 1636), e dalla Oratio dominica in CLV linguis versa et exoticis characteribus plerumque expressa (Parma 1806, a c. CXXVI l’Oratio dominica Foroiuliana «ex Sylloge Londinesi»). Il friulano ritorna ancora, ma senza sistematicità, nel Thesaurus polyglottus vel dictionarium multilingue del M., stampato a Francoforte nel 1603.
ChiudiBibliografia
H. MEGISER, Specimen quadraginta diversarum atque inter se differentium linguarum et dialectorum, videlicet Oratio Dominica totidem linguis expressa, Francofurti ad Moenum, Speiss, 1593; Anthologia seu florilegium graecolatinum…, Francofurti, Ioachimus Bratheringius, 1602; Thesaurus polyglottus vel dictionarium multilingue…, Francofurti ad Moenum, s.n., 1603; Sylua vocabulorum et phrasium octo linguarum in qua continentur cum locutiones solutae ligataeque orationis…, Lipsens, Henningi Grosii, 1606 [ripr. facs dell’ed.: Frankfurt, 1593]; Annalium Carinthiae pars secunda: das ist ander Theil der Chronicken des Loblichen Ertzhertzogthumbs Kharndten darin […] von anno 1330 […]. und bisz auff dieses gegenwertige 1611. Jahr continuirt., Leipzig, Abraham Lamberg, 1612 (Gedruckt bey Abraham Lamberg, im Jahr 1611); Diarium Austriacum seu, Kalendarium historicum serenissimae domus Austriae et Habsburgiae…, Augustae Vindelicorum, Christophorum Mangum, 1614; H. MEGISER - G. DONATI, Respublica Venetorum. Das ist: warhafftige unnd aussfuehrliche Beschreibung der fuertrefflichen hoch und weitberuehmten Stadt Venedig, Franckfort am Manen-Leipzig, Henning Grossen des Juengern, 1616; Theatrum Caesareum historico-poeticum…, Lentijs ad Istrum, Ioh. Planci, 1616; Delitiae Ordinum Equestrium…, Leipzig, Henning Grossen des jungern, Lorentz Kober, 1617; Thesaurus polyglottus: iz njega je Slovensko besedje z Latinskimi in Nemskimi pomeni za Slovensko-Latinsko-Nemskimi slovar, izpisal in uredil Joze Stabej, Ljubljana, Slovenska Akademia znanosti in umetnosti, 1977.
L. [M. LEICHT], Un’antica traduzione del “PaterNoster” in lingua friulana, «Pagine friulane», 12/1 (31 maggio 1900), 24; C. MACOR, Pari Nestri, «Iniziativa isontina», 60 (1974); PELLEGRINI, Ancora tra lingua e letteratura, 298, 434.
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