Nacque l’8 maggio 1921 a Stupizza di Pulfero (Udine), da Giovanni, umbro, e Sofia Crucil, delle Valli del Natisone. Compiuti gli studi magistrali a Terni e laureatosi a Roma, si stabilì a Udine, dedicandosi all’insegnamento nella scuola elementare; intorno a tematiche pedagogiche intervenne su «Studi e ricerche della scuola friulana». Manifestò giovanissimo la sua vocazione per la poesia – durante il servizio militare scrisse le Sette poesie e Cugina, pubblicate a Terni nel 1843 – e per la saggistica, soprattutto critico-letteraria. Numerose le sue collaborazioni a quotidiani e riviste. Nel 1946 entrò nel mondo giornalistico friulano, dapprima al settimanale «Il lunedì», che cessò le pubblicazioni nel 1951, poi al «Messaggero Veneto», subentrando a Sergio Maldini nella cura della terza pagina. Nell’immediato dopoguerra fu redattore di «Paesi tuoi», un periodico che si batteva per la soluzione dei problemi economico-sociali del Friuli orientale, e dagli anni Sessanta direttore del mensile «Friuli nel Mondo». Nel 1947 pubblicò presso Scheiwiller Ho perduto i compagni, raccolta che comprende anche Dolci morti. Seguirono le sillogi Patria del mio sangue (1950, tra i dedicatari figurano Geda Jacolutti, Pier Paolo Pasolini, Chino Ermacora, Virginio Giotti), in cui è presente anche l’Itinerario della memoria in prosa; il poemetto Una più casta luce (1952); Via Calvario (1953); Il Friuli, una valle (1956, premio Cittadella); La cieca ostinazione (1968, premio nazionale Bergamo di poesia) e Paese di frontiera (1973, premio Alte-Ceccato; nel 1996 ne fu tratto un recital proposto al Mittelfest di Cividale). Nel 1998 l’intera produzione poetica di M. fu raccolta, con diversi criteri, nei due volumi Dino Menichini. ... leggi Opere in poesia, a cura di Gianfranco Ellero e Manlio Michelutti con prefazione di Carlo Sgorlon, e Dino Menichini. Le voci delle urane, a cura di Domenico Cerroni Cadoresi con un ricordo di Andrea Zanzotto: il primo edito dalla Società filologica friulana, il secondo dall’Associazione culturale Gran Fabula. M. fu – così lo celebrò Carlo Sgorlon – «poeta di frontiera» che compendiò in sé le tre culture italiana, slovena e friulana «in modi perfettamente armonici e conclusi, secondo la struttura classicheggiante della sua mentalità». Temi della sua poesia furono le tragedie della guerra, i ricordi d’infanzia, gli affetti familiari, il senso edenico della natura: vi risuonano le «voci delle urane», simbolo delle Valli del Natisone. Ricchissima la sua bibliografia pubblicistica: suoi articoli e contributi apparvero su «La Voce di Furlania», «Libertà», «Il Friuli», «Il Garibaldino», «La Fiera letteraria», «Quaderni della FACE», «La Panarie», «Maestri friulani», «La Battana» e molte altre testate locali e nazionali. «L’impegno di Menichini fu quello di credere nel primato della cultura e della poesia, e di partecipare intensamente ai fatti piccoli e grandi della letteratura» (Sgorlon): in difesa della “letteratura di provincia” intervenne anche la vigilia della sua morte, polemizzando con Alberto Moravia nella rubrica La critica dei giornali della Rai regionale. Con le sue recensioni sul «Messaggero Veneto», M. ricoprì un ruolo critico molto importante, non solo di rassegna ma anche di orientamento e promozione, e «fu considerato il più qualificato rappresentante del Friuli culturale dai più bei nomi della letteratura e della critica nazionale, da Elio Vittorini e Diego Valeri, da Pier Paolo Pasolini e Umberto Saba, da Biagio Marin ed Elio Bartolini, da Bruno Maier e Fulvio Tomizza, da Giorgio Bárberi Squarotti ed Elio Filippo Accrocca» (Ellero). Nel 1972, a Tarcento, ricevette il premio Epifania. Morì a Udine il 4 aprile 1978; sulla terza pagina dedicatagli dal «Messaggero Veneto» intervennero Mario Quargnolo, Antonio De Lorenzi, Piero Chiara, Giancarlo Vigorelli, Carlo Sgorlon, Fulvio Tomizza, Stanis Nievo, Sergio Maldini. Nel 1986 fu dedicato a M. un convegno di studi a San Pietro al Natisone; a lui è intitolato il premio di poesia indetto da Gran Fabula.
ChiudiBibliografia
P.P. PASOLINI, Biglietto per Menichini, «Libertà», 15 giugno 1947; A. MANZANO, La patria friulana, «MV», 12 novembre 1950; B. PENTO, La cieca ostinazione, «MV», 8 dicembre 1968; E. GUAGNINI, La poesia di Menichini tra realtà e memoria, «La Battana», 12/35-36 (1975), 67-74; Per Dino Menichini, intervista di V. MELONI a G. JACOLUTTI, «La Panarie», n.s., 11/40 (1978), 53-57; M. QUARGNOLO, Menichini, il maestro buono, «MV», 6 aprile 1978; Lettere a Dino, a cura di D. CADORESI - G. ELLERO, Udine, Ribis, 1986; La figura e l’opera di Dino Menichini. Atti del convegno (San Pietro al Natisone, 13-15 giugno 1986), Udine, Campanotto, 1987; L. QUARINA, Dino Menichini e la poesia contemporanea, «M&R», n.s., 9/1 (1990), 91-112; M. BLASONI, Quando cedette un cuore di poeta, «MV», 4 aprile 1998, L. MORANDINI, L’“oratorio laico” di Dino Menichini, «Il Gazzettino», 21 febbraio 1999; P. PETRICIG, La lezione di Dino Menichini nelle valli del Natisone, San Pietro al Natisone, Cooperativa Lipa Editrice, 1999.
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