MICHIELI ANNA AUGUSTA

MICHIELI ANNA AUGUSTA (1840 - ?)

attrice, docente

Immagine del soggetto

L'attrice Anna Michieli.

I Michieli (originariamente Michelli) di Aiello del Friuli (Udine) erano una famiglia di origine carnica (di Maiaso, nel caso particolare), stabilitasi in paese probabilmente alla fine del secolo XVII. Famiglia di medi possidenti terrieri, alcuni suoi membri nel corso del Settecento ed Ottocento frequentarono corsi di istruzione superiore ed anche l’università, esercitando poi in paese e nei dintorni la professione medica o trovando impieghi pubblici e privati. Diversi Michieli furono sindaci o podestà di Aiello, sia sotto il governo napoleonico che quello austriaco. Da un ramo di questa famiglia nacque l’8 marzo 1840 M., figlia di Nicolò e di Anna Lamerz. Il padre, su invito del nobile udinese Carlo del Torso, che ne era presidente, aveva assunto la funzione di direttore di sala del Teatro Sociale della vicina Palmanova. Si trattava di una piccola struttura certo, ma che vide in quegli anni la presenza di importanti compagnie teatrali italiane, quali quelle di Alamanno Morelli, Luigi Bellotti Bon o Luigi Domeniconi. L’attività paterna fu fondamentale nell’indirizzare il destino di Anna (o Annetta come era comunemente chiamata). La possibilità di seguire le rappresentazioni di tante valide compagnie la fece ben presto entusiasmare per l’attività scenica. Non solo entusiasmo mostrò però M., ma pure singolari doti di recitazione, che la portarono ben presto ad impegnarsi dapprima nelle attività dei filodrammatici palmarini e poi a scegliere di seguire la carriera artistica teatrale. Già in questi anni ebbe lodi dalla stampa periodica udinese per la sua capacità. La scelta teatrale fu dal padre assecondata, ma trovò l’ostilità materna, visti i pregiudizi che comunemente ancora esistevano verso gli attori professionisti, considerati ai margini della società. La madre, nobile Lottieri per via materna, pensava certo che quella non fosse carriera adatta per una ragazza della buona società. Così fu di nascosto che il padre, con l’aiuto di Carlo del Torso, iscrisse la giovane M. all’Accademia dei filodrammatici di Milano, allora molto apprezzata scuola per attori, diretta da Morelli. ... leggi Qui si diplomò a soli quindici anni, venendo immediatamente scritturata nel 1855-1856 nella compagnia della cividalese Adelaide Ristori, con la quale rimase per tre anni nel ruolo di “amorosa”, per passare poi nel 1859 come “seconda attrice” nella compagnia Domeniconi; momenti di una carriera sempre più ricca di applausi su tutti i palcoscenici italiani. Fu indi “prima attrice” nella compagnia di Alamanno Morelli, con il quale si cimentò, con gli stessi successo e bravura, sia in ruoli goldoniani che in quello drammatico di Ofelia. Si era nel frattempo sposata (1861) con Angelo Vestri, noto attore brillante, erede di una lunga tradizione familiare. M. recitò nelle principali compagnie italiane (Majeroni, Bozzo, Giovagnoli, Vestri), raggiungendo probabilmente l’apice del successo, al fianco di Tommaso Salvini, nella trionfale tournée parigina del 1877, in cui sostituì Amalia Checchi. Poi l’età la costrinse a mutare ruoli, passando ora a quelli di madre o madre nobile. Quando, all’inizio degli anni Ottanta, il marito ottenne una scrittura nella Compagnia nazionale, ove per lei non v’era posto, preferì abbandonare le scene pur di non intralciare l’attività del compagno. Angelo Vestri morì improvvisamente nel 1889, lasciando la moglie, precocemente invecchiata, in gravi difficoltà economiche. Tuttavia, M. riuscì poi a vincere il concorso per un posto di insegnante di declamazione al Liceo musicale di Pesaro, dove fu docente fino agli inizi del Novecento, contribuendo alla preparazione di diversi validi cantanti lirici dell’epoca. Non si conosce la data della sua morte, avvenuta a Pesaro.

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Bibliografia

L. RASI, Vestri-Michelli Annetta, in I Comici Italiani. Biografia, bibliografia, iconografia, Firenze, Lumachi, 1905, 662-663; N. PEPE, Una attrice friulana sulle scene con Adelaide Ristori, «Il Friuli», febbraio 1978, 12-13, e «Sot dal Tor», dicembre 1978, 5-6; S. PERINI, Daèl. Aiello. Una comunità del Friuli, Trieste, Goliardica, 2004, 267-268.

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