Nacque il 4 gennaio 1672 da Virginio e donna Giovanna a Pordenone, ove esponenti della sua famiglia, oltre ad esercitare altre professioni, come l’oreficeria, avevano ricoperto, almeno da due secoli, il ruolo di organisti. Iniziato alla musica quasi certamente in ambito familiare e dalla frequenza della cantoria della locale chiesa di S. Marco, venne avviato alla carriera ecclesiastica. Era ancora chierico quando fu incaricato, dall’8 marzo del 1693 al 28 aprile 1697, di ricoprire presso il duomo in via interinale, il ruolo di maestro di cappella, posto reso vacante per la partenza verso Spilimbergo del predecessore pre Valentino Besa. Nel 1696 ricevette, tra il 16 ed il 22 di settembre, gli ordini del suddiaconato e diaconato, il 30 successivo veniva ordinato sacerdote. Il 28 aprile 1697, pre F. abbandonò la cappella pordenonese per passare a reggere le sorti della analoga istituzione capitolare in S. Andrea di Portogruaro dove operò fino al febbraio del 1703, quando accettò di dirigere la cappella della parrocchiale a San Vito al Tagliamento, ottenendo una mansioneria in Madonna di Rosa e uno stipendio considerevole per l’epoca e il luogo, di ben 182 ducati, cui contribuirono varie confraternite locali. Il 15 dicembre 1709 trovò modo di cumulare questo reddito con quello di mansionario nella basilica di Aquileia, succedendo a Leonardo Nussio. Tale incarico lo obbligava a fare atto di presenza, nelle vesti di maestro delle musiche, durante le festività natalizie. Già nel maggio 1711, lasciata San Vito, raggiunse la collegiata di Cividale del Friuli quale coadiutore. ... leggi Il 12 luglio 1711 ricevette, all’unanimità dei voti, una mansioneria dal capitolo di Cividale del Friuli come sostituto del maestro di cappella Pietro Romolo Pignatta, con diritto di successione e obbligo di istruire i chierici. Dal 13 novembre 1715 venne anche incaricato di suonare l’organo, per temporanea estinzione dell’ufficio; già all’indomani dell’elezione cividalese, era stato chiamato dalla comunità di San Daniele del Friuli come esaminatore del neo eletto maestro di cappella Giacomo Businelli e poi dell’organista Girolamo Fiascaris (28 dicembre 1719). Mantenne sempre vivi i legami con la sua città natale e con le sedi dei suoi incarichi giovanili: nel 1720 si assentò per andare a Pordenone «per suoi affari», nel 1730 per recarsi a Portogruaro. Nel 1723 ricorse contro il vicario della parrocchia cividalese di S. Martino che aveva invitato cantori ecclesiastici non cividalesi. Sessantatreenne morì il 5 dicembre 1735 e il funerale venne celebrato a spese del capitolo «per la povertà della famiglia». A fronte di ampia notorietà e di una permanenza di un quarto di secolo, rimangono di lui soltanto poche prove di musica sacra a Cividale del Friuli: una messa breve a otto voci, violini e organo con sinfonia «ante missam», due messe a tre voci e organo, una delle quali per la notte di natale, una compieta a otto e basso continuo.
ChiudiBibliografia
Ms ADP, Capitolare, Acta capitularia 1692-1704, 268r, 356r-v, 360r-361r.
Delle doti compositive del M. fanno fede una serie di composizioni manoscritte conservate tutte nel Fondo Principale dell’Archivio musicale capitolare di Cividale del Friuli: Compieta a otto (Soprano, Alto, Tenore, Basso; Soprano, Alto, Tenore, Basso e basso continuo); Messa 8 vocibus cum instrumentis ad libitum (Kyrie, Gloria, Credo; Soprano, Alto, Tenore, Basso; Soprano, Alto, Tenore, Basso, 2 violini e organo); Messa a 3 voci, Soprano, Alto e Basso, con l’organo (Kyrie, Gloria, Credo); Messa breve e facile composta espressamente per la sacrosanta Notte del SS.mo Natale. A due Tenori e Basso, ed altro Tenore di rinforzo. Con Organo Obbligato (il manoscritto reca la firma «P. Mich» da interpretare forse come «Pre’ Michielini». Aggiunta di mano di Giovanni Battista Candotti).
VALE, Aquileia, 16; MARIONI II, 164-165; F. METZ, Notizie storiche sugli organi, gli organisti e i maestri di cappella della Terra di S. Vito al Tagliamento, «Antichità altoadriatiche», 16 (1980), 128-129; ID., Don Fausto Michelini: un ignorato musicista pordenonese del XVIII secolo, «Lettere friulane», 27 (1980), 16-18; METZ, Pordenone, 496, 525 (con bibliografia precedente); A. ZANINI, La Cappella musicale del duomo di Cividale nell’età barocca, in Ecco mormorar l’onde. La musica nel Barocco, a cura di C. DE INCONTRERA - A. ZANINI, Monfalcone, Teatro di Monfalcone, 1995, 299; ZANINI, Cividale; COLUSSI, Bibliografia, 183.
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