Nacque il 23 marzo 1853 a Villanova del Judrio (Udine) da Giacomo e Maria Elisabetta del Torre. Dopo la prematura scomparsa della madre fu affidata alle cure della nonna materna e trascorse l’infanzia e la prima giovinezza a Romans d’Isonzo dove venne seguita anche dallo zio Giuseppe Ferdinando del Torre che, rientrato in patria dopo gli studi giuridici, si impegnò nella gestione dell’azienda agricola di famiglia dedicandosi nel contempo alla poesia e allo studio delle tradizioni e delle condizioni della società rurale friulana, promuovendone la crescita culturale anche attraverso la pubblicazione del «Contadinel», un almanacco annuale stampato fra il 1856 e il 1894. In seguito M. avrebbe ricordato questo periodo come un momento fondante della sua formazione culturale e morale, sia nelle affettuose e simpatiche lettere indirizzate allo zio, sia nei numerosi scritti di carattere autobiografico. Il tempo vissuto nella villa di Romans d’Isonzo e le figure degli abitanti del paese riaffiorano costantemente nei suoi scritti letterari, a cui si dedicò con costanza solo in età matura: i primi racconti e i primi versi, infatti, furono dati alle stampe nel 1907, quando l’autrice aveva già cinquantaquattro anni. Dopo aver sposato Andrea Pietra, ufficiale dei carabinieri, lasciò Romans d’Isonzo per seguire il marito nelle diverse città italiane a cui il militare venne di volta in volta assegnato: Torino, Clusone (Val Brembana), Castiglione delle Stiviere (Mantova), Barletta, Teramo. Per M. fu una stagione ricca di esperienze esaltanti: collaborò con alcune riviste italiane e strinse legami di amicizia con letterati conosciuti durante i viaggi, in particolare quando frequentò il salotto milanese della contessa Clara Maffei. ... leggi Di questi anni sono testimonianza le numerose lettere attraverso cui mantenne vivi i contatti con la famiglia in Friuli – in particolare con l’amato zio – e con alcuni letterati, come la scrittrice Caterina Percoto. Tra il 1877 e il 1889 collaborò sia con le testate del Friuli austriaco «L’Isonzo» e «Il Corriere di Gorizia», sia con quelle di Udine «La Patria del Friuli» e il «Giornale di Udine», sulle quali pubblicò con continuità le sue relazioni di viaggio sotto forma di lettere allo zio. Questi interventi cessarono dopo l’improvvisa morte del marito, che indusse M. a rientrare in Friuli e a ritirarsi nella sua villa di Corno di Rosazzo dove si dedicò completamente all’educazione dei tre figli: Maria, Gaetano e Giacomo. Solo diversi anni dopo, quando fu libera dalle più stringenti responsabilità di madre, M. riprese a coltivare la scrittura, una passione che si spense solo alla sua morte nel 1934. Durante il tempo trascorso a Corno di Rosazzo la sua villa fu frequentata da numerosi amici e letterati, tra cui Emilio Girardini e Bindo Chiurlo: il primo curò nel 1929 la raccolta Sonetti di M., mentre il secondo, oltre a seguire l’opera poetica intitolata Crepuscolo (1935), fece stampare Ottocento friulano (1941), una scelta delle narrazioni più significative dell’amica da poco scomparsa. M. pubblicò raccolte di versi, anche in lingua friulana e numerosi racconti, molti dei quali, come si è accennato, ambientati a Romans d’Isonzo, mentre nel 1921 firmò anche un romanzo intitolato Ruderi. La critica ha evidenziato il profondo attaccamento dell’autrice al mondo ottocentesco friulano: nella sua prosa utilizza uno stile spontaneo attraverso il quale descrive con gentilezza, umorismo e misura le cose e i personaggi – con una particolare sensibilità per i caratteri femminili – della borghesia e della nobiltà di campagna delle terre tra lo Judrio, il Natisone e l’Isonzo; mentre nei suoi versi, per lo più sonetti, M. rinuncia ai drammi e alle passioni, e si abbandona alla serena contemplazione della vita e dei suoi protagonisti.
ChiudiBibliografia
Opere di M. Molinari Pietra: Ruderi, Roma, M. Carra e C. di L. Bellini, 1921; Sonetti, Udine, Del Bianco, 1929, Prefazione di E. Girardini; Crepuscolo, Udine, Del Bianco, 1935, Prefazione di B. Chiurlo; Ottocento friulano, a cura di B. CHIURLO, Udine, IDEA, 1941; Romans 1800. Racconti, Romans d’Isonzo, Associazione Pro loco, [1992?].
DBF, 536-537; F. FATTORELLO, Storia della letteratura italiana e della coltura nel Friuli, Udine, La Rivista Letteraria, 1929, 240; D. ZORZUT, Ricordo di una scrittrice friulana: Maria Molinari Pietra, «Studi Goriziani», 22 (1957), 111-120; MARCHETTI, Friuli, 990; D’ARONCO, Nuova antologia, 134-136; M. DEL TORRE, Maria Molinari Pietra (1853-1939), in Marian, 658-659.
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