Nacque a San Giovanni di Casarsa della Delizia (Pordenone) il 25 novembre 1899, ultimo dei nove figli di Ernesto e Maria Fabris. Entrò in Seminario a Portogruaro e venne ordinato sacerdote il 22 settembre 1923, nella cappella del Seminario di Pordenone (città in cui la sede dell’Istituto era stata trasferita dopo il 1919), dal vescovo mons. Luigi Paulini. Nel frattempo, appartenendo alla schiera dei “ragazzi del ’99”, venne precettato e spedito al fronte (arretrato al di qua del Piave dopo la disfatta di Caporetto): sul Montello ebbe modo di distinguersi guadagnando la medaglia di bronzo al valor militare. Il primo incarico ecclesiale lo vide cooperatore presso la parrocchia di S. Marco a Pordenone, quindi vicario con funzioni di parroco a Castelnovo del Friuli dall’agosto 1925 all’ottobre 1927. Ritornò poi nella città sul Noncello, all’inizio dell’anno scolastico 1927-1928, chiamato a insegnare in seminario (lettere al ginnasio, filosofia al liceo, storia ecclesiastica nei corsi teologici). Fu anche nominato segretario della propaganda “pro Seminario” che doveva attivarsi al fine di recuperare i fondi necessari al completamento dei lavori (portati a termine nel 1937) del complesso edilizio su progetto dell’architetto Domenico Rupolo. Segretario della giunta diocesana (1932) e delegato vescovile dell’Azione cattolica (25 novembre 1939), nella nuova sede di Pordenone, monsignor (creato nel 1937 da Pio XI) M. fu investito l’11 aprile 1938 della dignità di arciprete di S. Marco, ricoprendo inoltre la carica di vicario foraneo. Gli anni del secondo conflitto mondiale, in special modo tra il 1943 e il 1945, quando la città fu annessa al III Reich come Adriatisches Küstenland, lo videro protagonista quale “defensor civitatis”, mediando in varie occasioni tra le forze di occupazione nazifascista e il locale Comitato nazionale di liberazione. ... leggi Nominato vescovo di Feltre e Belluno (diocesi unite “aeque principaliter” nel 1818 da Pio VII) il 19 maggio 1949 da Pio XII, il 9 giugno dello stesso anno ricevette l’ordinazione episcopale nel duomo di Pordenone dall’arcivescovo di La Spezia (originario della destra Tagliamento) Giovanni Costantini; prese possesso della diocesi di Feltre il 31 luglio e di quella di Belluno il 7 agosto 1949. Molto attivo nel territorio da lui amministrato, rifondò il Seminario gregoriano e quello minore di Feltre, l’Istituto Sperti e la Casa del clero; promosse l’erezione del Centro Giovanni XXIII, di nuove chiese e numerose parrocchie. Molto affezionato ad Albino Luciani (suo vicario generale prima della nomina a vescovo di Vittorio Veneto), scrisse di lui in alcune pubblicazioni. Convinto partecipante al Concilio Vaticano II, ne illustrò il senso nelle lettera pastorali per la quaresima del 1961 e del 1965. Lasciato il governo pastorale della diocesi il primo settembre 1975, per raggiunti limiti d’età, risiedette a San Pietro di Feletto, nella villa dei Patriarchi di Venezia. Premio S. Marco nel 1983, morì il 27 agosto 1991. È sepolto, per sua volontà testamentaria, nel cimitero delle vittime del disastro del Vajont di Fortogna di Longarone.
ChiudiBibliografia
Belluno, Archivio vescovile, Vescovo Gioacchino Muccin, A. Freschi.
Opere di G. Muccin: Voci del Concilio: l’ecumenismo, la pastoralità, la povertà della Chiesa, Belluno, Tip. Piave, 1965; Scritti e discorsi di mons. Gioacchino Muccin vescovo di Feltre e Belluno, 1-2, Belluno, Tip. Piave, 1974; Giovanni Paolo I, in Gli ultimi papi. Testimonianze, Roma, Urbaniana University Press, 1980, 137-160; Ritratto di Albino Luciani, «Rivista diocesana di Belluno e di Feltre», 60/4 (1980), 305-319.
DBF, 442; L. MOTTES, Gioacchino Muccin. Vescovo di Feltre e Belluno, “Ragazzo del ’99”. Nel centenario della nascita 1899-1999, Belluno, Tip. Piave, 1999; PIGHIN, Seminario II, passim; G. GRIFFONI, Mons. Gioacchino Muccin, «Atti dell’Accademia San Marco di Pordenone», 11 (2009), 680-688.
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