Mantovano, prete, era già un musico affermato avanti il 1588 quando compariva tra gli autori compresi nell’Amorosa caccia data alle stampe in quell’anno da Alfonso Preti. Nel 1600 figurava quale maestro di cappella della cattedrale mantovana, per passare, succedendo a Giovanni Giacomo Gastoldi, dall’agosto 1606 all’agosto 1612 a dirigere la locale cappella della basilica ducale di S. Barbara. Dal primo maggio 1614 all’aprile 1615 fungeva da maestro della cappella della cattedrale di Concordia. In immediata sequenza temporale occupò analoga funzione presso la cattedrale di Mantova quale successore di Lodovico da Viadana. Dopo il 1619 del compositore si perdono le tracce.
Bibliografia
Oltre ai Madrigali a 4 e 5 voci pubblicati nel 1588 ed ai Motteti a 5 e 6 voci editi in Venezia nel 1616, le sue doti compositive sono testimoniate dai Concerti ecclesiastici a 12 voci, divisi in tre cori, Venezia, 1610; dalle Messe a 8 voci con la partitura per l’organo, Liber primus, Venezia, 1612, e dagli Psalmi ad vesperas in totius anni solemnitatibus, Liber primus a 8 voci, Venezia, 1616. Nessuna di queste opere risulta edita durante la brevissima sosta concordiese anche se è possibile che negli Psalmi del 1616 siano confluiti testi già approntati per il servizio musicale della cattedrale di Concordia.
A. BERTOLOTTI, Musici alla corte dei Gonzaga in Mantova dal secolo XV al XVIII, Milano, Ricordi, 1890 (= Bologna, Forni, 1978), 92; VALE, Concordia, 127-135; P.M. TAGMANN, Nascimbeni Stefano, in NGii, XVII, 645; PRESSACCO, Musica, 2005; Nascimbeni Stefano, in DEUMM, V, 327; METZ, Concordia, 227-276: 261-262, 296; METZ, Portogruaro, 78-81.
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