Nel 1390 il canonico N. di F. è nominato procuratore del proprio capitolo in una questione insorta con la comunità di Cividale per la proprietà di un Apparatus in Decretales Gregorii IX di papa Innocenzo IV dato in pegno dal defunto canonico Francesco da Faedis al cividalese Tano. Nel 1415, dopo la nomina di Nicolò da Portogruaro a decano di Aquileia, è chiamato a succedergli alla guida della collegiata di S. Maria. Nel 1423 N., «relictus et derelictus ab omnibus suis coniunctis», si appresta a fare testamento: lascia al capitolo di Cividale i Sermoni festivi di Giacomo da Varazze, le Sentenze di Pietro Lombardo, «unum librum a biscantium» e un breviario grande da incatenare alla sacrestia; tutti i suoi libri grammaticali sono riservati, invece, a «Bartolomeo puerulo suo clerico ut habeat causam adhiscendi et virtutem acquirendi». Muore il 15 maggio 1424.
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