Il necrologio del convento di S. Pietro Martire di Udine segnala, all’anno 1378, la morte di «frater Odoricus magister in sacra theologia ordinis fratrum Predicatorum». Un’altra notizia si ha da un inventario dei codici del convento udinese, redatto nel 1402, ove fra i libri di argomento filosofico e teologico concessi in prestito a fra Tommaso da Udine v’è «unum quaternum in quo sunt multe questiones magistri Hodorici de Utino et alique in foliis et alique in cedulis». Verosimilmente si tratta della medesima persona. L’annotazione del 1402 si riferisce anche probabilmente a quello che era stato un quaderno di appunti e di lavoro di frate O., nel quale aveva riunito alcune delle “quaestiones” disputate durante la sua attività di insegnamento. Non è facile però determinare ove tale opera si sia svolta, né evitare il rischio di omonimie. Secondo il Catalogus eorum qui in Patavino coenobio S. Augustini ordinis Praedicatorum in primaria theologiae cathedra docuerunt, compilato dall’erudito domenicano Domenico Maria Federici, nel 1369 avrebbe retto la cattedra di Padova un Odorico da Bottenigo: la cronologia sarebbe compatibile con il nostro. Un’altra indicazione lo designerebbe come Odorico Albinuti, forse in relazione di parentela con il più noto Francesco di Albinutto, morto nel 1363. Al di là delle ambiguità nell’identificazione, è certamente una figura che attesta la relativa efficacia dei percorsi formativi all’interno degli ordini mendicanti, capaci anche in Friuli di esprimere personalità di rilievo sul piano culturale e scolastico.
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