Nato a Figuera da Fox, in Portogallo, il 17 marzo 1881 da Priamo e Virginia Benassi, fu ufficiale di complemento di fanteria; si laureò in scienze agrarie alla regia Scuola superiore di Milano nel 1905. Dal 1906 al 1919 fu docente della Cattedra ambulante di agricoltura di Udine: dopo aver inizialmente operato come assistente alla direzione della sede centrale, nel 1907 divenne titolare della sezione di Cattedra istituita quell’anno a Latisana. Si distinse per il suo diuturno impegno, soprattutto nella bassa friulana, a favore dello sviluppo agricolo e del movimento cooperativo. Propagandò strenuamente, in particolare, la creazione di essiccatoi cooperativi bozzoli, il primo dei quali, legalmente costituito, sorse in terra friulana il 20 agosto 1916 a suo merito precipuo con il nome di Società tra produttori di bozzoli di Latisana, ottenendo in poche settimane l’adesione di centinaia di bachicoltori che sottoscrissero oltre 90.000 lire di capitale azionario. Dopo Caporetto, durante l’occupazione austriaca, operò presso la Cattedra ambulante di Parma. Nel 1920 redasse, con Jachen Dorta, lo statuto-tipo approntato dalla Cattedra ambulante provinciale per i nascenti essiccatoi bozzoli, a vantaggio dei quali propugnò da subito l’istituzione dell’ufficio unico di vendita per la commercializzazione delle gallette essiccate. Fu autore, a partire dal 1908, di parecchi articoli su argomenti di agricoltura pubblicati nei periodici non solo friulani, dapprima soprattutto il «Bullettino dell’Associazione agraria friulana», poi «L’amico del contadino», «L’Agricoltura friulana», il «Giornale di Udine», «La Patria del Friuli», l’«Annuario agricolo friulano», «L’Italia agricola». Tra le tematiche maggiormente trattate nella sua attività giornalistica vanno ricordate la zootecnia, la gelsibachicoltura, la concimazione, la cerealicoltura, la difesa dai parassiti, le attività di bonifica, il credito agrario, la cooperazione agricola. ... leggi Nel 1926 pubblicò una pregevole monografia, Gli essiccatoi cooperativi bozzoli del Friuli nel primo quinquennio di vita, illustrando dettagliatamente le origini e i primi sviluppi di quella che fu qualificata «la gemma più fulgida di cui il Friuli ha ornato la sua magnifica collana di cooperative agricole». Dal 1919 al 1928 fu primo direttore della neocostituita Federazione delle cooperative agricole friulane (dal 1923 denominata, più brevemente, Federazione agricola del Friuli), sorta come anonima cooperativa a capitale illimitato, con sede in Udine, onde assicurare al movimento cooperativo agricolo della provincia un più efficace coordinamento e una maggiore forza propulsiva. Fu pure segretario della Commissione friulana per gli essiccatoi bozzoli, sorta nel 1921 come emanazione della menzionata Federazione agricola. Le competenze professionali acquisite e la sua laboriosità indussero la Cassa di risparmio delle provincie lombarde ad assumerlo, a decorrere dal primo marzo 1929, come caposervizio, con grado parificato a quello di “dirigente centrale”, della neocostituita sezione di credito agrario della Cariplo in Milano. Dal fascicolo personale conservato nell’Archivio storico di Intesa San Paolo risulta che P. era celibe e aveva a carico, nello stato di famiglia, una sorella, Livia, nata a Parma nel 1893. Fu collocato a riposo con decorrenza primo maggio 1949. Nell’occasione si sottolineò che «sotto la [sua] appassionata e vigile direzione la sezione di Credito agrario [aveva] conseguito lusinghiere affermazioni»; gli fu attribuita, «a titolo di particolare riconoscimento dell’attività svolta con competenza e profondo attaccamento all’Istituto, la qualifica di Direttore onorario della sezione di Credito agrario». Non è rinvenibile nel fascicolo personale la data di morte; risulta tuttavia che il Panizzi era ancora in vita nel 1961.
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