Nato a Padova nel 1671, P. P. operò in Friuli tra la fine del XVII e i primi tre decenni del secolo XVIII, morendo a Udine il 17 settembre 1735. Il P. giunse giovanissimo a Udine, come testimoniano gli storici contemporanei F. Altan e G. de Renaldis. Tuttavia tra il 1708 e il 1715 compare nella Fraglia dei pittori di Venezia, per la quale pagò l’iscrizione nel 1712, facendo considerare così il ruolo che rivestì nel suo percorso artistico la frequentazione degli ambienti internazionali della Laguna, con particolare riferimento agli Olandesi e ai Fiamminghi. In Friuli il P. soggiornò presso i conti Caiselli ai quali legò la sua attività subentrando ad Antonio Carneo che aveva vissuto presso i nobili mecenati fino al 1690. «Con generosa ospitalità», scrive nel 1796 il de Renaldis, la famiglia Caiselli «lo tenne moltissimi anni presso di sé fino alla morte». Lusinghiera è la citazione di Luigi Lanzi circa la sua pittura: «insigne specialmente ne’ fiori: e con molta verità ritrasse eziando frutti, erbaggi, pesci, caciaggioni». Nel complesso il P. rappresenta per il Friuli l’affermarsi del genere della natura morta, come già in Veneto con Margherita Caffi e Giovanni Agostino Cassana. In particolare le fonti settecentesche testimoniano nel palazzo dei Caiselli una stanza dedicata interamente alle sue nature morte. Il pittore fu attivo anche per numerose altre famiglie friulane, tra le quali gli Attimis, i Concina, i Giacomelli, i Morelli de Rossi, i del Torso, i Valentinis. ... leggi Attraverso, in particolare, gli studi del Miotti, la critica individua due fasi principali nella pittura del P., al quale complessivamente vengono assegnate una quarantina di opere. Da un periodo in cui prevalgono i riferimenti alla natura morta della tradizione napoletana – ma soprattutto alla Caffi, al Cassana e ai nordici presenti nelle collezioni padovane e veneziane – l’artista matura infatti un proprio linguaggio personale. In una saldatura rinnovata tra i generi della natura morta e della pittura di paesaggio, si fanno così tipiche della produzione del P. raffinate composizioni di fiori e frutta in primo piano su lirici sfondi naturalistici.
ChiudiBibliografia
ms BCU, Principale, 870/2, c. 37, A. Zurico, Della pittura friulana. Saggio storico (c. 1816).
F. ALTAN, Del vario stato della pittura in Friuli dalla caduta del Romano impero fino a’ tempi nostri. Ragionamento, Venezia, Occhi, 1772, 28 (Nuova raccolta d’opuscoli scientifici e filologici, 23); G. DE RENALDIS, Della pittura friulana, Udine, Pecile, 1798, 88; S. TICOZZI, Dizionario di architetti, scultori, pittori, […], Milano, G. Schiepatti, III, 1832, 95; L. LANZI, Storia pittorica dell’Italia dal Risorgimento delle belle arti fin presso alla fine del diciottesimo secolo, III, Bassano, G. Remondini e figli, 1839, 291; T. MIOTTI, Le nature morte di Paolo Paoletti, Udine, Doretti, 1954; R. ROLI, in La natura morta italiana. Catalogo della mostra (Napoli, ottobre-novembre 1964), Milano, Alfieri, 1964, 114-115; Mostra della Pittura veneta del Seicento in Friuli, a cura di A. RIZZI, Udine, Doretti, 1968, 114-123; T. MIOTTI, Paolo Paoletti, Udine, Doretti, 1968; E. FAVARO, L’arte dei pittori in Venezia e i suoi statuti, Firenze, Olschki, 1975, 157, 223; A. RIZZI, Capolavori d’arte del Friuli. Catalogo della mostra (Villa Manin di Passariano, 5 settembre-31 dicembre 1976), Milano, Electa, 1976, 75; G. BERGAMINI, Arte del Settecento in Friuli, «Agenda Friulana», 1981; R. PALLUCCHINI, La pittura veneziana del seicento, Venezia, Alfieri, 1981, 330, 338; La natura morta in Italia, direzione scientifica F. ZERI, a cura di F. PORZIO, I, Milano, Electa, 1989, 321, 340; T. MIOTTI, Due nature morte inedite di Pietro Paoletti, in Cultura in Friuli, 2, 597-600; E. SAFARIK - F. BOTTARI, in La natura morta in Italia, Milano, Electa, 1989, 330; T. MIOTTI, Altri dipinti inediti di Paolo Paoletti, «Sot la nape», 4 (1995), 55-57; C. FURLAN, Mecenatismo artistico e collezionismo in Friuli tra Sei e Settecento: la famiglia Caiselli, in Giambattista Tiepolo nel terzo centenario della nascita. Atti del convegno internazionale di studi (Venezia/Vicenza/Udine/Parigi, 29 ottobre-4 novembre 1996), a cura di L. PUPPI, Padova, Il Poligrafo, 1998, 240; S. ALOISI, Paolo Paoletti: Pittore della natura morta, «La Panarie», 130 (2001), 87-89; G. BERGAMINI, in Galleria arte antica II, 80.
Nessun commento