Nacque a Gorizia da Francesco e Teresa Codelli il 31 maggio 1688 e fu battezzato con i nomi di Federico Lorenzo. Dopo gli studi della lingua latina nella città natale, nel 1706, diciottenne, vestì l’abito francescano dei minori riformati nel convento di Nazaret in Stiria, dove completò la sua preparazione distinguendosi particolarmente negli studi. Fu per undici anni lettore di filosofia e di teologia. Nel 1729 rientrò in patria, fu nominato “definitore” della sua provincia e si stabilì nel convento di Monte Santo di cui fu anche guardiano. Nel 1735 fu inviato come commissario e visitatore generale della provincia di Sant’Antonio in Baviera. In questa occasione, il p. Ildefonso Tausch, che era lettore di teologia, gli dedicò la sua opera Moribundus omnibus Ecclesiae Sacramentis rite provisus. Rientrato nel novembre dello stesso anno, fu eletto provinciale. Durante il soggiorno nel convento di Monte Santo, scrisse l’opera Historia ecclesiae et conventus Montis Sancti divae Virginis gratiarum in quindecim capita distribuita, che fu pubblicata a Venezia da Domenico Occhi nel 1746. Dato il legame di parentela con Agostino Codelli (i due erano cugini), questi lo incaricò di recarsi a Vienna per sollecitare e appoggiare l’erezione dell’arcidiocesi di Gorizia e a offrire a suo nome, per questo scopo, all’imperatrice Maria Teresa, 40.000 fiorini come dotazione della prepositura del capitolo metropolitano (40.000 li aveva già offerti per lo stesso scopo a Carlo VI, mettendo altresì a disposizione un palazzo da adibire a dimora vescovile). L’imperatrice accettò la donazione (8 novembre 1747), conferendo in cambio al Codelli il diritto di presentare il candidato alla nomina del primo arcivescovo e il diritto, per sé e per i suoi discendenti maschi, di presentare il candidato alla prepositura; infine, il diritto di patronato per la parrocchiale di Mossa, feudo della famiglia. ... leggi Quanto alla presentazione del candidato, pare che l’attenzione del Codelli fosse rivolta proprio al cugino. Tuttavia a Gorizia già dal 1744, soprattutto per intervento di Sigismondo d’Attems, si lavorava per una nomina a vicario apostolico del fratello di questi Carlo Michele. Sigismondo operò in più occasioni quale tramite tra il donatore Codelli e la corte imperiale. Un memoriale (14 ottobre 1747) del cardinale Alessandro Albani, nunzio a Vienna, prevedeva la possibilità di nomina a primo arcivescovo proprio del francescano P. Nello scambio epistolare tra Codelli e il P. si parla di manovre di persone altolocate intorno alla nomina di un vicario. Il Codelli era legato a Sigismondo Attems da interessi finanziari. L’Attems risulta primo in una specifica di debitori del Codelli. In ogni caso le premure intorno al nome di Carlo Michele Attems diedero il frutto sperato, in quanto, già il 15 novembre, dopo aver ricevuto il formale consenso dell’imperatrice, il cardinale Albani trasmise al papa il nome dell’Attems quale candidato imperiale. G. P. continuò a vivere nel convento di Monte Santo e morì nell’ospizio di Salcano il 15 marzo 1754 tra le braccia dell’arcivescovo Carlo Michele Attems: le sue spoglie furono trasportate nella chiesa del Monte Santo.
ChiudiBibliografia
MORELLI, Istoria, III, 241, 366-367; DI MANZANO, Cenni, 154; FORMENTINI, Contea di Gorizia, 57; B. MARUŠIČ, Gaspare Pasconi, in Primorski slovenski biografski leksikon, Gorizia, Mohorjeva družba, 1985, 583; E. GARMS-CORNIDES, Per una biografia culturale di C. M. d’Attems, in Carlo M. d’Attems primo arcivescovo di Gorizia 1752-1774. Atti del convegno, Gorizia, Istituto di storia sociale e religiosa/Istituto per gli incontri culturali mitteleuropei, 1990, II, 137-138; M. BENEDIK, I religiosi nella vita dell’arcidiocesi, in L’arcidiocesi di Gorizia dall’istituzione alla fine dell’impero asburgico (1751-1918), Goriška nadškofija od nastanka do konca habsburške monarhije (1751-1918), Die Erzdiözese von Görz von der Gründung bis zum Ende der Habsburger Monarchie (1751-1918), Udine, Forum, 2002, 103-116.
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