Era nato a Rovigo. Nel 1704 dopo aver operato, come dichiarava, in «parecchie città», non meglio precisate, risultava attivo presso il duomo di Latisana, incarico che abbandonava prima del 1711 per riapparire, in epoca imprecisabile, alla tastiera della parrocchiale di Gorizia. Di qui, nel 1720 passava a suonare l’organo del duomo della terra di San Vito al Tagliamento proclamandosi compositore ed abile cantante, pronto ad insegnare canto fermo e figurato a tutti quegli allievi che il consiglio cittadino avesse ritenuto opportuno affidargli. A partire dal 1722, dopo aver rifiutato, in una data incerta ma da collocare tra il 1720 e il 1722 un incarico a maestro di cappella in un’innominata città della Romagna, cumulava l’incarico con quello di maestro di cappella. Avrebbe abbandonato il posto nell’agosto 1726 per passare, quale titolare, all’organo della cattedrale di Cèneda (odierna Vittorio Veneto) ove avrebbe prestato servizio sino al 1737 quando veniva messo in libertà a seguito dello smontaggio dello strumento nel corso dei lavori di ristrutturazione della cattedrale.
Bibliografia
G. JOP - V. ZORATTI, La Terra di S. Vito al Tagliamento (dai primi documenti al 1700), San Vito al Tagliamento, Ellerani, 1975, 83; V. FORMENTINI - L. STELLA, Tradizioni organarie nel Duomo di Latisana, in Tisana, 414; E. CASAGRANDE - M. FONTEBASSO SANTORIO - A. CICILIOT, La musica nel Cenedese, Vittorio Veneto, Lyons Club, 1978, 42; METZ, S. Vito al Tagliamento, 105-134: 117, 130-131; PRESSACCO, Musica, 2006; A. ARBO, Musicisti di frontiera. Le attività musicali a Gorizia dal Medioevo al Novecento, Mariano del Friuli, EdL, 1998, 36.
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