PAULINI LUIGI

PAULINI LUIGI (1862 - 1945)

vescovo

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Il vescovo monsignor Luigi Paulini (Pordenone, Archivio storico diocesano).

Nacque a Formeaso di Zuglio, in Carnia, il 20 settembre del 1862. Nel 1887 entrò nel Seminario delle missioni estere di Milano, ma, avendo perso la vista all’occhio sinistro, non riuscì a portare a termine gli studi. Ritornò quindi in Friuli, a Udine, dove, dopo aver ottenuto una dispensa per il difetto fisico, fu consacrato sacerdote il 22 dicembre del 1888. L’anno successivo fu nominato cappellano a Fielis sopra Zuglio. Nel 1890 venne trasferito a Saletto di Raccolana, dove ricoprì anche l’incarico di maestro elementare. Nel 1896 fu chiamato a insegnare presso il Seminario di Udine, inizialmente latino, italiano e storia, e dal 1900 teologia morale. In questi anni era impegnato a favorire la nascita di piccole biblioteche circolanti e di scuole serali per gli adulti con un’attenzione per i temi sociali, che emerge anche dai numerosi articoli realizzati per il settimanale cattolico «Il Piccolo Crociato». Alla fine del 1908 P. era uno dei più convinti sostenitori della nascita di un’unica organizzazione giovanile cattolica in diocesi, assumendo un ruolo di primo piano nella sua istituzione. Nel 1911 fu nominato vescovo di Nusco: cinque anni più tardi era amministratore apostolico a Chioggia. Il 10 marzo del 1919 papa Benedetto XV trasferì monsignor P. a Concordia. La situazione in diocesi era ancora piuttosto tesa, dopo i tragici fatti occorsi al vescovo Isola. La decisione della Sacra Congregazione concistoriale di trasferire il seminario a Pordenone esasperò ulteriormente gli animi dei portogruaresi, per questo motivo il nuovo vescovo tardò ad entrare in diocesi, nominando suo delegato pro tempore Celso Costantini. In ottobre monsignor P. era finalmente a Portogruaro e a Pordenone, dove visitò i locali provvisori del Seminario. ... leggi I lavori di costruzione del nuovo istituto cominciarono solo nel 1924 e terminarono tre anni più tardi. In questo periodo monsignor P. si scontrò in diverse occasioni con il Partito fascista, sempre più indisponibile a tollerare forme di libertà individuale e associativa. Nel dicembre del 1925 il vescovo fu colto da un ictus, che limitò la sua attività pastorale. Nel 1929 il presule accolse con favore i Patti Lateranensi, convinto che potessero migliorare i rapporti tra Stato e Chiesa. Due anni più tardi, però, fu costretto nuovamente a schierarsi contro il fascismo, che intendeva sciogliere tutte le organizzazioni giovanili che non facevano riferimento al partito, tra cui l’Azione cattolica. Un altro momento di scontro si verificò nel 1938, con la promulgazione delle leggi razziali: monsignor P. fece pubblicare sulla «Rassegna ecclesiastica concordiese» una lettera della curia romana dal titolo Le assurde proposizioni del razzismo confutate dalla dottrina della Chiesa. Nel 1940, invece, il vescovo non si dimostrò contrario all’entrata in guerra dell’Italia contro la Francia, che considerava doverosa. Il 21 giugno dello stesso anno fu colto da un secondo ictus, che ne precluse definitivamente l’attività pastorale e di governo. Nel 1944 la Santa Sede nominò, quindi, monsignor Vittorio D’Alessi amministratore apostolico di Concordia. Il vescovo P., rimasto a Portogruaro, si spense il 22 febbraio del 1945.

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Bibliografia

T. TESSITORI, Storia del movimento cattolico in Friuli (1858-1917), Udine, Del Bianco, 1964, 84, 126-128, 206, 222, 256-257, 292; A. SCOTTÀ, Tre secoli di vita scolastica a Portogruaro. Dal pubblico ginnasio vescovile al collegio “G. Marconi”, Udine, Doretti, 1975, 135-149; DEGANI, La diocesi di Concordia, 253; I. ROSA PELLEGRINI, L’altro secolo. Cento anni di storia sociale e politica a Portogruaro (1870-1970), Portogruaro, Nuova Dimensione, 2001 (Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea, Studi, idee e documenti, 2), 243, 296-297, 302-303, 305-306, 365, 370; A. SCOTTÀ, Da una guerra all’altra, in Concordia, 655-670; PIGHIN, Seminario II, passim.

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