Nato a Lucinico (Gorizia) il 29 gennaio 1884, si formò in un ambito nobilmente artigianale e quindi nella Scuola industriale di Trieste, dove seguì l’insegnamento di Scomparini e di Ballarini. Si dedicò quindi al restauro e alla riproduzione a colori di affreschi, incominciando da Aquileia (1912) e da altre località del Friuli meridionale. Durante la guerra, pur essendo militare, si esercitò ancora nella pittura, professione che dopo la guerra lo impose nei molti interventi che richiedevano gli edifici sacri devastati: non intervenne soltanto come restauratore, pur sempre rispettoso del lavoro a cui si accostava, ma anche come decoratore. Si dimostrò docile ed elegante nel suo inserirsi in una tradizione iconografica e formale ravvivata dai modelli di varie epoche. Benché attorno a lui stesse rinnovandosi profondamente l’arte figurativa, non volle fare concessioni a soluzioni espressionistiche e troppo liberamente personali. Il catalogo dei suoi interventi, amorevolmente compilato dai concittadini nel 1972, comprende più di trecento lavori (disegni, acquerelli, oli, gessi modellati; riproduzioni e restauri, ma anche rifacimenti). Scomparve il 30 settembre 1955.
Bibliografia
La bibliografia che riguarda L. Perco è raccolta in: Leopoldo Perco, pittore e restauratore (1884-1955), Gorizia, Comitato per le onoranze, 1972, 283-291; S. PIANI, Introduzione, ibid., 13-16; A. MORASSI, Ricordo di L. P., ibid., 17-22; G. BRUSIN, Ricordo, ibid., 25-30; S. MOLESI, L. P. restauratore, disegnatore e pittore, ibid., 33-37; E. FURLAN, Note biografiche, ibid., 39-52; ID., L. P., pittore-poeta, «Sot la nape», 24 (1972), 57-72; F. MONAI, L’omaggio a L. P., «Iniziativa Isontina», 57 (1973), 42-43; S. TAVANO, L. P. poeta della tradizione, ibid., 54-59; ID., L. P. L’arte al servizio della devozione, «Borc San Roc», 18 (2006), 5-7.
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