Nacque a Gorizia il 13 agosto 1789. Dopo aver terminato gli studi al Ginnasio statale di Gorizia, frequentò lo Studio teologico di Lubiana dal 1807 al 1811 con ottimi risultati. Fu consacrato sacerdote il 4 ottobre 1812, a Buie, in Istria, dal vescovo di Cittanova Teodoro Balbi. Dal 2 febbraio 1817 al primo dicembre 1818 studiò al Frintaneum, l’imperial regio Istituto superiore per la formazione del clero secolare di Vienna, ed in tale periodo sostenne gli esami rigorosi di dogmatica, studio biblico, teologia morale e pastorale, nonché l’esame di concorso di Antico Testamento. Poi ritornò a Gorizia, per insegnare Antico Testamento presso il Seminario centrale, inaugurato il 12 novembre 1818. P. vi insegnò dal 1818 al 1824 e continuò gli studi accademici presso l’Università di Padova, dove conseguì la laurea in teologia il 28 ottobre 1821. Nel novembre del 1824, divenuto consigliere e referente scolastico presso il l’I. R. Governo di Trieste, si trasferì in quella città, dove, su richiesta del vescovo Antonio Leonardis, fu nominato dall’imperatore, con sovrana risoluzione del primo marzo 1825, canonico onorario della cattedrale. Il 25 giugno 1826 ricevette la nomina imperiale per il vescovado di Parenzo, il 29 aprile 1827 la preconizzazione papale da Leone XII e il 24 giugno la consacrazione dall’arcivescovo di Gorizia Giuseppe Walland. In seguito, con l’esecuzione della bolla pontificia Locum Beati Petri, emanata il 30 giugno 1828 ed eseguita nel corso del 1830 e 1831, divenne il primo vescovo delle diocesi unite di Parenzo e Pola. ... leggi Nella prima lettera pastorale, del 28 ottobre 1827, si avverte la sua prima preoccupazione: il clero, al quale si rivolge con le direttive per un mandato ideale. Per le sei visite “ad limina” si fece rappresentare quasi sempre da un delegato. Soltanto nel 1844 andò a Roma personalmente e vi si trattenne fino all’anno seguente, perché in quell’occasione il papa Gregorio XVI lo annoverò tra i prelati domestici e lo nominò assistente al soglio pontificio. Promosse il primo restauro della basilica eufrasiana di Parenzo, fece costruire la cappella di S. Mauro e predispose la ricostruzione di numerose chiese parrocchiali della sua diocesi. Nella Lettera pastorale per la Quaresima dell’anno 1849 e nell’Annunzio del Giubileo per l’anno 1851 è evidente, oltre alla dolorosa denuncia dell’incredulità e dell’indifferentismo dilaganti ed alla sollecitudine per rimediarvi con i mezzi dati alla Chiesa da Gesù Cristo, anche la preoccupazione per «le fatalissime conseguenze» degli sconvolgimenti politici del 1848. Nel 1854, dopo la morte dell’arcivescovo Luschin, l’imperatore Francesco Giuseppe aveva l’intenzione di designare arcivescovo di Gorizia proprio P., «il quale però interrogato su questa sua promozione che si aveva in vista, dichiarò che egli non l’accetterebbe in alcun modo». Quando Pio IX, prima di proclamare il dogma dell’Immacolata Concezione l’8 dicembre 1854, chiese ai vescovi il loro parere in merito, il vescovo P. si dichiarò nettamente favorevole e lo sostenne anche nella sua lettera pastorale del 26 ottobre 1854. Rimase a Parenzo fino alla morte, che avvenne il 27 giugno 1857.
ChiudiBibliografia
AAG, Seminario teologico, 33 e 41; ibid., Storia della diocesi, 3/82; ASTs, I. R. Governo per il Litorale, 761/27; ASVat, Segreteria di Stato, 247/2; Biskupsi Ordinarijat u Poreču; Wien, Döcesan Archiv, Frintaneum, Institutsprotokoll, tom I; Wien, Österreichisches Staatsarchiv, Allgemeines Verwaltungsarchiv, Studienhofkommission, Ktn 405, Fasz. 95.
Antonius Peteani Episcopus Parentinus et Polensis e Un tributo di cuore a Monsignore Vescovo Antonio Peteani nel giorno dei suoi funerali letto nella cattedrale di Parenzo da Monsignor Giacomo Daris preposito della concattedrale di Pola il 1° luglio 1857, Parentii, Typis Cajetani Coana, 1883, 1-27; F. BABUDRI, Parenzo nella storia ecclesiastica, «Atti e memorie della Società istriana di archeologia e storia patria», 26 (1910), 144; B. MILANOVIĆ, Hravtski narodni preporod u Istri, I (1797-1882), Pazin, Istarsko književno društvo sv. Ćirila i Metoda, 1967, 70-71; W. GOLDENITS, Das höhere Priester-Bildungs-Institut für Weltpriester zum Hl. Augustin in Wien oder “Das Frintaneum”, Wien, Dissertation zur Doktorgrades an der katholisch-theologischen Fakultät der Universität Wien, 1969, 330; S. CELLA, Antonio Peteani, in ÖBL, VII (1978); L. TAVANO, Funzione unificante e realtà nazionali nel “Central Seminar” di Gorizia (1818-1918), «Studi Goriziani», 61 (1985), 65-78; I. SANTEUSANIO, Antonio Peteani (1789-1857), in Frintaneum, 198-199.
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