O., notaio, figlio di Michele, nacque nel 1399, forse a San Daniele del Friuli, come si ricava da un documento datato 24 maggio 1449 dove egli si dichiara in età di anni cinquanta. Si ignorano i dati relativi alla sua istruzione, che si compì probabilmente, come per gli altri sandanielesi contemporanei che ebbero una formazione scolastica, nella locale scuola di grammatica. Sappiamo, invece, che in seguito studiò a Padova, dove il 4 agosto del 1424 finiva di correggere una copia della Summa artis notariae di Rolandino Passeggieri, come si legge nel colophon del manoscritto n° 872 del fondo Manin della Biblioteca civica di Udine. Probabilmente si trattava di un libro di sua proprietà, considerando la libertà con la quale annotava, e possiamo immaginare che forse appartenne a quel gruppo di codici riguardanti l’arte notarile alcuni anni dopo da lui prestati a ser Viviano di Spilimbergo; egli poi, non ottenendone la restituzione, dovette ricorrere a una sentenza arbitraria emessa dal notaio Giacomo Pittiani il 20 ottobre 1452. Conclusi gli studi, rientrò in Friuli, dove è nominato nel testamento del notaio Giovanni del fu Odorico Susanna (Udine, 31 agosto 1431), in quanto aveva in prestito un codice cartaceo contenente il De consolatione philosophiae di Severino Boezio con il commento di Nicola Trevet. Esercitò la professione di notaio e quella di maestro di scuola: cancelliere della comunità di San Daniele ininterrottamente dal 1437 al 1443, ma probabilmente anche dopo, fino al 1452, maestro dapprima a Gemona, poi “rector scholarum” a Tolmezzo dal 1432 (o forse dal 1430) al 1439, infine a San Daniele, dove nel 1452 aveva iniziato a collaborare, insieme ad altri notai, con l’umanista bibliofilo Guarnerio d’Artegna per la trascrizione di manoscritti. La sua mano, una bastarda di tratteggio assai particolare, è riconoscibile in ben tredici codici della raccolta (n.i 27, 28, 49, 50, 89, 100, 104, 107, 108, 111, 116, 134, 146), spesso accanto a quella del figlio Lorenzo, anche lui notaio, e dello stesso Guarnerio, risultando O. uno tra i più produttivi copisti che operarono per l’umanista.
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