POLITI GIOVANNI

POLITI GIOVANNI (1736 - 1815)

ecclesiastico, giurista, docente

Immagine del soggetto

Ritratto postumo di Giovanni Politi, olio su tela del nipote Odorico, post 1815 (Udine, Civici musei).

Nato da una agiata famiglia di Clauzetto il 21 ottobre 1736 a Pinzano, dove il padre amministrava i beni posseduti nella zona dai Savorgnan, il P. frequentò il seminario a Padova, laureandosi nella stessa Università in utroque iure. Chiamato dal vescovo di Concordia Luigi M. Gabrielli a insegnare retorica, umanità e greco al seminario della diocesi, il P. sottolineò l’importanza della conoscenza della giurisprudenza ecclesiastica nella formazione culturale, fino a ottenere l’istituzione della cattedra di diritto canonico. Passò poi alla parrocchia di Asio come arciprete e successivamente, nel 1800, fu nominato dal vescovo Giuseppe Bressa canonico di Concordia. Morì a Portogruaro, in contrada S. Agnese, l’8 gennaio 1815. L’esperienza didattica, la volontà di preparare i giovani seminaristi ad aprirsi ai problemi della cultura, delle arti e delle scienze con una solida base di disciplina ecclesiastica, lo indussero a divulgare tali istanze in Orationes ad instauranda iuris ecclesiastici studia habitae (1751). A partire dal 1787 uscirono a Venezia presso Simone Occhi i nove libri di Iuri spru dentiae ecclesiasticae universae, con i quali il P. voleva offrire un manuale aggiornato proprio per soddisfare quell’esigenza di dottrina di cui si era fatto propulsore. L’opera, firmata alla fine del nono libro dall’autore, che nella premessa al lettore asserisce di avere mantenuto quanto annunciato nelle Orationes, organizza la materia non secondo l’ordine di Graziano e dei canonisti, ma secondo una distribuzione derivata dall’assetto gerarchico della chiesa: si inizia dallo ius Pontificium, cui seguono ius Patriarchicum, Metro politicium, Episcopale, Canonicale, Diaconale, Parochiale, Monachale, Laicale. ... leggi La volontà didattica dell’opera è posta in evidenza dalla sua struttura, per la quale ogni capitolo costituisce la risposta a una domanda, raggruppando “quaestiones” secondo l’oggetto specifico e rinviando in ampie note la descrizione e discussione delle fonti, anche se tale struttura fu oggetto di critiche, in quanto sembrava dispersiva sotto il profilo dell’organizzazione teorica. Nel secondo libro, dedicato allo ius Patriarchicum catholicorum, il P. riporta in nota anche la bolla della soppressione del patriarcato di Aquileia di papa Benedetto XIV (1751) e dell’erezione dei due vescovadi di Udine e Gorizia.

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Bibliografia

G. POLITI, Orationes ad instauranda iuris ecclesiastici studia habitae, Padova [Antonio Manfrè stampatore di Venezia], 1751; ID, Iurisprudentiae eccelsiasticae universae, I-IX, Venezia, Occhi, 1787-94.
G. POGNICI, Guida a Spilimbergo e suo distretto, Pordenone, Gatti, 1892; G.P. FABRICI, Biografie degli arcipreti di S. Martino d’Asio, San Vito, Polo, 1894, 9-12; DEGANI, Le nostre scuole, 172-173; MARCHETTI, Friuli, 1003; Mille protagonisti, 363-364.

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