L. (Alvise) P. nacque a Venzone nel 1613 in una delle più antiche e prestigiose casate venzonesi, quartogenito dei tredici figli di Corrado e di Eleonora Leoni, e fu battezzato il 17 maggio avendo per padrino un legato del re di Polonia. Poco si sa dei suoi studi (presumibilmente umanistici e musicali) fino alla laurea in teologia conseguita a Padova il 17 giugno 1638 quando ormai era prete (ivi, nel 1646, si laureò anche suo fratello Antonio in filosofia e medicina). Nel 1642 il P. prestava servizio come organista nel duomo di S. Adalberto di Cormons e come cappellano nella chiesa della Subida, ma l’anno seguente era di nuovo a Venzone da dove scriveva una lettera al poeta Ciro di Pers dalla quale si può dedurre una certa frequentazione col celebre letterato. Dei suoi interessi letterari fa testimonianza una sua Ode presente nella Corona di composizioni volgari e latine nella partenza di G. F. Pisani luogotenente, edita da Goffredo Sabbadini nel 1651. Tra il 1651 e il 1654, il P. fu ascritto, non è chiaro se per meriti letterari o musicali, all’Accademia udinese degli Sventati. Morì prima del 1661. Ci ha lasciato tre raccolte musicali (ma altre sono perdute): Zodiaco celeste in cui vegonsi dodici segni di spirituali concenti, drizati al meridionale della gran casa Vidmana, Venezia, Stampa del Gardano, appresso Francesco Magni, 1650; La cerva savorgnana stridatrice di spirituali concenti… consecrata al nome immortale dell’illustr. sig. Marchese Giovanni Savorgnano, opera terza, Venezia, Francesco Magni, 1652; L’innocenza de Ciclopi, overo Concenti diatonici, cromatici et henarmonici, opera di Luigi Pozzi dottore e accademico Sventato, dedicata all’ill. ... leggimo ed ecc.mo sig.r Martino Vidmano, Venezia, Stampa del Gardano, appresso Francesco Magni, 1654 (la famiglia Widmann di Villach, destinataria anche dello Zodiaco celeste, in quegli anni si dedicava a Venezia al collezionismo d’arte e al mecenatismo, grazie alle ingenti fortune accumulate col commercio che comprendevano anche il castello di Spittal, oggi noto come Schloss Porcia). A queste raccolte si deve aggiungere una composizione presente in Arie a voce sola de diversi auttori raccolte da Francesco Tonalli, Venezia, A. Vincenti, 1656. Purtroppo debbono invece considerarsi perdute le Arie a una e due voci ricordate nei cataloghi dell’editore veneziano Vincenti del 1649, 1658 e 1662 (presumibilmente la sua opera prima) e i Mottetti a voce sola presenti nel catalogo della libreria di Federico Franzini a Roma nel 1676. La produzione superstite, se si eccettua un singolo duetto, è tutta per una voce con accompagnamento di basso continuo; non è da escludere che l’autore dei testi musicati sia il P. stesso: tra tutti meritano menzione due testi presenti ne L’innocenza de Ciclopi: «Il lamento della bella furlana» Sovra riva deserta | del torbido et instabil Tagliamento (descrive i sentimenti di una friulana che vede partire per Padova agli studi il proprio amato; difficile non scorgervi riferimenti autobiografici) e una «canzonetta furlana» Povere ce faraio che presenta affinità tematiche col precedente.
ChiudiBibliografia
Ms BCU, Principale, 866/I; ms Padova, Archivio Antico Università, 428, Lauree teologia, 1631-1640, 87v.
L. POZZI, Corona di composizioni volgari e latine nella partenza di G. F. Pisani luogotenente, edita da Goffredo Sabbadini, Udine, Schiratti, 1651.
EITNERQ, VIII, 39; DEUMM, VI (1988), 103; MGGna, Personenteil, I (1999), col. 1261-1262; TH. WALKER - J. W. BROWN, Pozzi Luigi, in NGii, XX, 251; DBF, 672; RISM A/I/7 P 5308-5310.
G. PRESSACCO, La ‘canzonetta friulana’ di Luigi Pozzi, poeta e musicista del XVI secolo, «Sot la Nape», 37/1 (1985), 67-83; P. FABBRI - A. POMPILIO - A. VASSALLI, Frescobaldi e le raccolte con composizioni a voce sola del primo Seicento, in Girolamo Frescobaldi nel IV centenario della nascita, a cura di S. DURANTE - D. FABRIS, Firenze, Olschki, 1986; G. PRESSACCO, Giovanni Legrenzi, i Savorgnan e la furlana, in Giovanni Legrenzi e la cappella ducale di San Marco. Atti dei convegni internazionali di studi (Venezia, 24-26 maggio 1990 / Clusone, 14-16 settembre 1990), a cura di F. PASSADORE - F. ROSSI, Firenze, Olschki, 1994 (Quaderni della «RIDM», 29), 133-184: 152-154; G. ZANELLO, Nella storia: tra musica e letteratura friulana, «Metodi e ricerche», 22/2 (2003), 115-170: 141-144; Organi e tradizioni organarie nel Friuli Venezia Giulia. L’Arcidiocesi di Gorizia, a cura di L. NASSIMBENI, Udine, Pizzicato, 2004, 90; L. POZZI, L’innocenza de ciclopi, a cura di R. DELLA TORRE - G. FABBRO, «Bollettino dell’associazione “amici di Venzone”», 25 (2005).
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