Figlio primogenito del conte Nicolò e di Agnese, nacque nella seconda metà del XIV secolo. Dopo la morte del padre assunse la guida della propria famiglia, impegnandosi in una serie di operazioni destinate a rafforzarne l’asse patrimoniale e giurisdizionale all’interno della consorteria pratese. Nel 1402 ricoprì la carica di capitano di Sacile. Negli anni seguenti aderì alla lega di comunità e nobili friulani che si opponeva diplomaticamente e militarmente al patriarca Antonio Pancera. Il 20 maggio 1409 accolse in Friuli il papa romano Gregorio XII, avversario del presule aquileiese, ospitandolo nel castello di Prata; lo scortò, quindi, a Cividale, dove il pontefice era atteso per l’apertura di un concilio ecumenico, da lui convocato. Dopo il fallimento del concilio e la partenza del papa, Guglielmo si avvicinò al conte Federico di Ortemburg, sceso in Friuli in qualità di vicario di Venceslao di Lussemburgo, re di Boemia e nel 1410 partecipò alla campagna militare contro il patriarca Pancera. Il 25 febbraio dell’anno successivo il nobile pratese era a Bologna, in qualità di ambasciatore presso Gregorio XII del re d’Ungheria Sigismondo di Lussemburgo, fratello di Venceslao. Nel mese di maggio, nel tentativo di pacificare il Friuli, stipulò insieme con altri feudatari friulani un patto di alleanza con Venezia. Lo scoppio della guerra tra la Serenissima e il regno d’Ungheria rimise però ben presto in discussione i termini dell’accordo: Guglielmo si schierò, infatti, con Sigismondo, eletto nel frattempo re dei Romani, e con il nuovo patriarca Ludovico di Teck. Nell’aprile del 1413 le parti in lotta firmarono un armistizio di cinque anni, al termine del quale ripresero le ostilità. Venezia cominciò l’occupazione sistematica del Friuli: il 23 settembre 1419 Prata, assediata, capitolò. Guglielmo trovò rifugio a Pordenone. Il 16 agosto 1420 il nobile pratese era in Boemia, a Kutná Hora, presso la corte di re Sigismondo. Morì nel 1425 a Visegrád, Ungheria.
Bibliografia
G. PUIATTI, Annali di Prata, Pordenone, Arti Grafiche Cosarini, 1964, 67- 71, 75- 87; Paschini, Storia, 703- 750; G. ORTALLI, Le modalità di un passaggio: il Friuli occidentale e il dominio veneziano, in Il Quattrocento nel Friuli occidentale, I, Pordenone, Biblioteca dell’Immagine, 1996, 13- 33; P.C. BEGOTTI, La magnificenza e la rovina. Prata tra l’apogeo trecentesco e la distruzione veneziana del 1419, in Una signoria territoriale nel Medioevo. Storia di Prata dal X al XV secolo, a cura di P.C. Begotti, San Vito al Tagliamento, Comune di Prata di Pordenone, 2007, 145- 230, 145- 146, 219- 221.
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