Nato a Palmanova nel 1812, laureato in giurisprudenza all’Università di Padova, coltivò accanto agli interessi della sua professione anche alcuni studi letterari, scrivendo su Pietro Zorutti e su Antonio Somma. Vicino a Pacifico Valussi, P. fu tra coloro che in occasione della laurea in matematica gli dedicarono uno scritto (A Pacifico Valussi oggi dottore nelle matematiche discipline, 1836). Collaborò al giornale triestino «La Favilla», di cui Valussi era coredattore. Nel 1846 a Venezia P. fu tra i fondatori del «Giornale di giurisprudenza pratica». Dopo l’Unità, ricoprì varie cariche pubbliche: assessore nel 1866 del comune di Udine, propose la cittadinanza onoraria a Quintino Sella; deputato provinciale, nel 1871 redasse un parere da inviare al governo sulle nuove circoscrizioni giudiziarie e nel 1872 sull’affrancamento dalle decime ecclesiastiche. Membro dell’Accademia di Udine, ne fu presidente dal 1866 al 1869, e nel 1878 guidò la commissione accademica – composta da Giuseppe Baldissera, Vincenzo Joppi, Andrea Scala, Giuseppe Uberto Valentinis – incaricata dal comune di esprimere un parere sulla sistemazione del colle del castello di Udine dalla parte verso il Giardino con un “passeggio” fino alla sommità dello stesso colle. ... leggi La commissione rilevò l’opportunità di demolire le fortificazioni austriache, segno tangibile del passato governo, oltre alla volontà di ottenere in uso dal demanio il palazzo del castello – ancora utilizzato a scopi militari – per adibirlo a uffici pubblici, museo e pinacoteca. P. pubblicò sugli «Atti» della stessa Accademia alcuni saggi (Sulla criminalità in Friuli nel decennio 1859-1868, 1873; Beccaria e la pena di morte, 1878) in cui studiò le cause dei crimini e i mezzi per porvi rimedio, fiducioso soprattutto in un’opera di pubblica educazione, proponendo di affidare gli ex detenuti alla Società di mutuo soccorso fra gli operai. Caldeggiò il formarsi di un’Associazione per la diffusione dell’istruzione popolare, ma non riuscì a renderla operativa nonostante l’appoggio dell’Accademia. Nel 1883 si ritirò dalla vita pubblica e lasciò Udine per la nativa Palmanova, dove morì il 16 maggio 1885.
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