RAGOGNA (DI) BERNARDO

RAGOGNA (DI) BERNARDO (? - 1319)

giurista, decano di Concordia

B. di R., decano di Cividale, canonico di Aquileia e preposito di Concordia, nacque intorno al 1250, probabilmente a Ragogna o a Cividale, dove vivevano alcuni suoi congiunti. B. figlio di Matteo e appartenente alla famiglia dei signori di Ragogna ebbe parte considerevole nella vita culturale e politica del suo tempo. Divenne canonico del capitolo di Concordia e poi ottenne la dignità di preposito dello stesso capitolo. Nel 1275 venne eletto decano del capitolo di Cividale, carica che si era resa vacante per la morte del predecessore; ne nacque un contenzioso in quanto il capitolo di Concordia aveva a quel punto provveduto a nominare un nuovo preposito. Così il 7 agosto 1275 un privilegio di Innocenzo IV lo autorizzò a cumulare i benefici della prepositura di Concordia e del decanato di Cividale. Sono numerosi gli atti riguardanti importanti questioni politiche ai quali B. risulta presente sia in qualità di preposito di Concordia sia di decano di Cividale. Fu, a quanto pare, molto amico del conte di Gorizia Alberto II e per questo ebbe parte importante nei rapporti fra il conte e il patriarca di Aquileia, come accadde il 19 marzo 1281 allorché i due si incontrarono per appianare le divergenze che c’erano fra di loro. Il 12 aprile 1278 fu scomunicato, insieme al capitolo di Cividale, dal patriarca Raimondo della Torre, ma si trattava di un provvedimento causato dal mancato pagamento delle spese per una visita pastorale e ben presto egli ebbe l’assoluzione. Il 7 marzo 1295 chiese conferma al patriarca della sua nomina a canonico di Aquileia. Ma oltre alle notizie riguardanti l’attività legata ai suoi ruoli istituzionali e connessi alla vita economica e politica sono interessanti alcuni dati che hanno attinenza con la cultura del tempo. ... leggi In data 1° maggio 1292 il notaio cividalese Giovanni Rosso registrò l’acquisto di un evangeliario e un codice contenente le Decretali appartenuti al decano del capitolo B., mentre il 20 agosto 1304 il testamento del canonico di Cividale Manfredo da Flagogna, rogato dallo stesso notaio, dispose che il libro delle Decretali da lui dato in pegno a un bidello dello Studio patavino che aveva frequentato, fosse restituito allo zio B. decano del capitolo. Il 26 dicembre 1317, gravemente ammalato, il decano nella sua casa di Cividale, non potendo recarsi a Concordia, delegò, come suoi rappresentanti per l’elezione del vescovo di quella diocesi, Guarnero di Polcenigo, Ermanno di Toppo e prete Giovanni canonico concordiese. Il 27 gennaio 1319 per l’amore verso la sua città destinò la somma di cento marche per la costruzione delle mura intorno al borgo Ponte a Cividale, dove egli abitava. Se però l’opera non fosse stata completata entro l’anno, l’importo sarebbe stato devoluto al capitolo per l’acquisto di nuovi beni i cui proventi sarebbero stati distribuiti nell’anniversario della sua morte, che avvenne il 9 febbraio del 1319. Il 6 ottobre dello stesso anno il patriarca emise una sentenza nella causa per la sua eredità. La salma venne tumulata nella navata centrale del duomo e vi rimase fino al rifacimento del pavimento.

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Bibliografia

ACU, Pergamene capitolari, VII, 67.

BIANCHI, Documenti al 1332, I-II, 118 n° 45; BIANCHI, Indice, 45, 118, 406-407, 1476; P. PASCHINI, Raimondo della Torre patriarca d’Aquileia, «MSF», 19 (1923), 37-104 e 21, 19-71; SCALON, Necrologium, 61, 62, 135, 281; SCALON, Produzione, 74, 154 n° 33.

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