Sacerdote, organista e compositore di origine veneta, fu attivo in Friuli tra Settecento e Ottocento. Figlio di Domenico e Giovanna Stella, nacque il 10 luglio 1738 a Lonigo, paese situato nel territorio vicentino. In età giovanile studiò organo e composizione a Padova presso lo zio don Giovanni Giacomo Rampini, maestro di cappella nella cattedrale padovana nonché autore di musica sacra e di melodrammi. G. si trasferì in Friuli intorno al 1758, quando venne nominato organista nel duomo di Latisana. Qui nacque in lui la vocazione religiosa e nel 1765 divenne sacerdote; intanto cresceva la sua fama di valido esecutore all’organo, capacità che lo condusse nel 1775 a Udine, chiamato a ricoprire il ruolo stabile di organista del duomo. Collaborò a lungo con il maestro di cappella G. B. Tomadini ed alla di lui morte (1799) ne prese l’importante posto. Negli anni turbolenti d’inizio secolo segnati da grandi cambiamenti nella vita amministrativa e sociale udinese, anche la cappella musicale non ne rimase indenne. Nel 1807 l’istituzione, che con i suoi cantori e strumentisti rappresentava una tradizione secolare della città, subì un notevole ridimensionamento, e ciò per il disimpegno economico da parte del comune. Don G. era anche un apprezzato maestro di musica e per questo motivo aveva acquistato buona fama presso la nobiltà locale; dal 1775 al 1781 aveva insegnato musica anche in seminario. Dopo la sua morte, avvenuta a Udine il 15 novembre 1811, venne redatto un lungo elenco degli effetti che gli erano appartenuti. ... leggi Alla stesura dell’inventario era presente, tra gli altri, l’organista don Giacomo De Vit, chiamato a stimare gli strumenti e le musiche del R.; diretti interessati all’eredità erano i tre nipoti Giovanna, Lucia e il musicista Domenico Rampini. Tra gli oggetti appartenuti al defunto si segnalano un cembalo “piccolo”, varia musica manoscritta sacra e profana, alcuni trattati teorici. Una discreta quantità di denaro e alcuni oggetti d’oro rivelano inoltre come il maestro di cappella avesse raggiunta una certa agiatezza. Il mansionario Domenico Sabbadini, suo contemporaneo e primo storico della musica friulana, lo giudica «conoscitore perfettissimo» dell’organo. Quasi tutta la produzione del R. (novanta manoscritti di musica sacra) è conservata autografa nell’Archivio musicale capitolare di Udine. Si è dedicato anche al genere strumentale, come testimoniano numerosi brani per organo e due interessanti sinfonie concertanti per violino, viola, violoncello e orchestra – datate 1777 e 1778 – nell’Archivio musicale capitolare di Cividale del Friuli. Il suo stile compositivo è caratterizzato da melodie semplici e cantabili, di gradevole ascolto.
ChiudiBibliografia
DEUMM, VI, 228; NGii, XX, 814; Dell’origine e delle vicende della musica ecclesiastica e dello stato della medesima in Friuli dal cominciare del secolo XVIII fino al presente. Discorso letto nell’Accademia d’Udine dal socio ab. Domenico Sabbadini mansionario della Cattedrale il giorno primo febbrajo 1829, Udine, Zavagna, 1863, 17-19; VALE, Udine, 143, 168-170, 201; A. ARBO, I fondi musicali dell’Archivio Storico Provinciale di Gorizia, Gorizia, Provincia di Gorizia, 1994, 53; NASSIMBENI, Paganini, 30, 32, 34, 50, 58, 61, 74, 86, 88, 89, 90, 94, 95, 99, 102, 106, 108, 115, 116, 135, 139; L. NASSIMBENI - A. ZANINI, Giovanni Battista Tomadini (1738-1799). La vita e il catalogo delle opere, Udine, Pizzicato, 1999, 30, 31, 33, 54; U. NENSI - N. NIGRIS - E. TONOLO, Catalogo del fondo musicale della Biblioteca Comunale di Treviso, Venezia, Fondazione Levi, 1998-2000, 1075, 1863-1864, 2253-2257, 2425, 2426, 2465-2469, 2494, 2500-2501; ZANINI, Cividale; ZANINI, Udine.
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