RIDOLFI GIROLAMO

RIDOLFI GIROLAMO

pittore, intagliatore, doratore

Immagine del soggetto

Scomparto inferiore dell'altare ligneo di Girolamo Ridolfi, 1563 (Brazzano di Cormons, chiesa di S. Giorgio).

Cividalese, documentato dal 1551 al 1585, G. R., figlio di maestro Paolo stovigliaio, nacque probabilmente a Cividale del Friuli. Niente si sa della sua vita, se non che lasciò un figlio, Pietro, anche lui pittore, e che nel 1575 Paolo de’ Ricamatori, canonico di Cividale e fratello di Giovanni da Udine, lo nominò suo erede universale. La sua attività artistica si svolse soprattutto nel territorio cividalese e nel Goriziano, come si evince dai documenti che lo riguardano e che ne delineano l’opera per più di trent’anni, dal 1551 al 1585. Sappiamo così che nel 1551 eseguì per la chiesa di S. Giovanni di Cormons una pala d’altare, oggi conservata nella casa canonica, raffigurante S. Giovanni Battista tra due vescovi (firmata e datata); nel 1554 una pala d’altare per la chiesa di Versa (perduta) e, per la chiesa di Clastra, per 20 ducati, un’ancona, dipinta e dorata, con le figure dei santi Bartolomeo in mezzo, Biagio e Marco ai lati e sopra la Beata Vergine con il Bambino (perduta). Nel 1557 promise al decano delle ville di Boriana superiore e inferiore di dipingere per la chiesa di S. Caterina una pala con santa Caterina tra i santi Biagio e Lorenzo e sopra la Vergine con il Bambino: il tutto per 40 ducati (opera perduta). Compare in note di pagamento per opere non identificate del monastero della Cella di Cividale nel 1551, 1554, 1555, 1558: in quest’ultimo anno affrescò angeli, volute, fiori e, in una mandorla attorniata da angioletti, la Madonna con Bambino nella volta a botte della cripta del santuario di Castelmonte; nel 1563 realizzò l’opera sua più nota, l’altare ligneo della chiesa di S. Giorgio di Brazzano che venne stimato da Francesco Floreani e Giacomo Secanti e pagato ben 510 ducati. ... leggi Nel 1566 dipinse un gonfalone per il duomo di Gemona; nel 1572 una pala per la chiesa di S. Giovanni Battista di Ipplis (perduta) e stimò la pala fatta da Sebastiano Martini per la chiesa di S. Stefano di Cividale, nel 1574 chiese il pagamento di un gonfalone dipinto per la fraterna della SS. Trinità di Cividale; nel 1576 stimò un’ancona di Francesco Floreani nella chiesa di Ronchiettis e il 28 settembre 1577 promise di consegnare agli uomini di Sorzento una pala d’altare simile a quella di Azzida e con le stesse figure della Beata Vergine e dei SS. Nicolò, Biagio e Margherita (le due opere sono andate perdute). Gli ultimi documenti lo vedono impegnato con il capitolo di Cividale, cui nel 1579 promise di dipingere la pala di S. Pietro apostolo e con la chiesa di Centa di Prepotto, per la quale eseguì una pala nel 1585. Tardo seguace di Pellegrino da San Daniele e del Pordenone, il R. si avvicina al fare dei pittori della scuola udinese, in particolare Blaceo, Floreani e Grassi: le sue figure, talvolta sgrammaticate, sempre statiche, presentano spesso una vuota magniloquenza e si inseriscono con difficoltà nello spazio. Ai dipinti già noti di Cormons e Centa di Prepotto si possono aggiungere la pala con S. Pietro apostolo e altri santi della chiesa di Sanguarzo (ora depositata presso il Museo diocesano di Udine, da identificarsi con tutta probabilità con la pala del 1579), che costituisce l’opera sua più articolata, un dipinto raffigurante i SS. Giuseppe e Ludovico da Tolosa e affreschi nella chiesa di S. Giorgio in Vado a Cividale, un dipinto con S. Pietro tra i SS. Paolo e Andrea nella chiesa di Chiazzaco. Di maggior qualità la sua opera di intagliatore, a giudicare almeno dal grande altare ligneo di gusto rinascimentale del 1563 della chiesa di S. Giorgio a Brazzano, sviluppato su due piani di tre nicchie l’uno, con figure di santi inserite entro un corretto e scenografico impianto architettonico (modificato in parte nel restauro di Francesco Bardusco nel 1881).

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Bibliografia

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