Aristocratico francese, membro e discendente di un’antica casa ducale, che dal 1517 riuniva il titolo di barone, conte, duca e Pari di Francia, il suo nome completo era François Marie Auguste de la Rochefoucauld, duca di Liancourt. Nacque a Den Haag nel 1794, erede del più noto François Alexandre Frédéric (1747-1827), capo del ramo principale della casata nel drammatico decennio della Rivoluzione francese del 1789-1799. Il 10 marzo 1839, all’età di trentacinque anni, R. partì da Parigi e in nove giorni raggiunse Gorizia, dove intendeva rendere omaggio alla tomba dell’ultimo re dei Borboni di Francia, Carlo X, la cui salma era stata deposta nel convento dei francescani di Castagnavizza l’11 novembre 1836 ed accertarsi delle condizioni di vita della corte in esilio. Di primo acchito il visconte R. ricevette l’impressione negativa di «una città meschina, circondata da montagne sterili che sembravano additare l’ultimo confine del mondo»; il giudizio fu fortemente influenzato dai sentimenti legittimisti e dall’idea che il clima di Gorizia fosse stato la causa della morte dell’ultimo re Borbone, poco tempo dopo il suo arrivo. Il duca ignorava che lo stesso Carlo X aveva scelto quale sua residenza il capoluogo dell’omonima contea per la mitezza del clima. Nel seguito del soggiorno goriziano il visconte ebbe modo di rivedere, almeno in parte, la prima impressione, anche se ribadì che «l’oscurità di Gorizia» gli sembrava inadeguata ai suoi reali. Della popolazione goriziana apprezzò l’omaggio spontaneo riservato a Carlo X e i sentimenti di devozione monarchica; al governo asburgico della contea riconobbe corretta e saggia amministrazione. Dopo l’incontro con la famiglia reale, insediata nel palazzo Strassoldo in una piazza «melanconica e mal selciata» (piazza Schönhaus, poi S. Antonio), R. fu ricevuto dai nomi più illustri della città, fra cui il principe arcivescovo Francesco Saverio Luschin, le famiglie Coronini e Attems, il colonnello a riposo Carlo Catinelli senior, che giudicò uomo «di grande ingegno ed istruzione». Il resoconto dell’esperienza goriziana, redatto in forma di diario, si colloca nel più ampio panorama della letteratura francese di viaggio in Italia, offrendo un’immagine singolare e controversa della “Nizza austriaca” alla fine degli anni Trenta del secolo XIX. Il nobile francese morì a Parigi nel 1874.
Bibliografia
F. DE LA ROCHEFOUCAULD, Pèlerinage a Goritz. Par M. le Vicomte de La Rochefoucauld, Bruxelles, Société belge de Librairie, 1839 (ed. italiana Pellegrinaggio a Gorizia, Milano, Bonfanti, 1840).
Dizionario Biografico Universale, a cura di F. SCIFONI, IV (prima versione dal francese), Firenze, Tip. Editrice Passigli, 1846, 112-113; G. VAPEREAU, Dictionnaire Universel des Contemporains, Paris, Librairie de L. Haquette et C., 1861, 1028; N. CORONINI, L’esilio a Gorizia dei reali di Francia, «Studi Goriziani», 6 (1928), 141-145; C.L. BOZZI, Gorizia agli albori del Risorgimento 1815-1848, Gorizia, Lega Nazionale, 1948; G.C. MENICHELLI, Viaggiatori francesi reali o immaginari nell’Italia dell’800, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura (Quaderni di cultura francese a cura della fondazione Primoli, 4), 1962, 88; L. FERRARI, Gorizia ottocentesca, fallimento del progetto della Nizza austriaca, in Friuli-Venezia-Giulia, I, 315-375: 324; V. MENISCHETTI CASTIGLIONE - G. DOTOLI - R. MUSNIK, Le voyage francais en Italie au XIXe siè- cle. Bibliographie analitique, Paris, F. Lanore, 2007.
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