Nato a Gonars, nella bassa friulana, l’8 settembre 1865, era figlio di Moisè, del luogo, e della padovana Marianna Levi. Il nonno, Giacomo, giunto in Friuli all’inizio del secolo, proveniva da Nikolsburg, nella Moravia meridionale (oggi Mikulov, Repubblica Ceca) dove, all’epoca, prosperava un’importante comunità ebraica. La famiglia, ottimamente inserita nel tessuto sociale friulano, ebbe la possibilità di stabilirsi a Padova per alcuni anni, e ciò consentì sia a Ettore sia al fratello minore Attilio, che sarebbe diventato ingegnere, di frequentare l’università. Laureatosi brillantemente in medicina nel luglio del 1890, dapprima svolse il suo praticantato presso la divisione chirurgica padovana e poi ottenne, nel 1891, l’incarico di medico condotto nel suo paese natale. Sposatosi nel febbraio 1892 con l’ebrea sandanielese Ida Gentilli, lavorò per sei anni a Gonars. Nel luglio 1896 vinse un concorso per medico-chirurgo condotto a San Daniele del Friuli, suscitando la reazione di una parte consistente della popolazione locale. Il caso fu accompagnato da aspre diatribe, da scambi polemici sulla stampa udinese, da dimostrazioni di piazza, da interventi delle autorità, dei carabinieri e del prefetto. Ma la popolazione, che temeva (o, in alcuni casi, diceva di temere, perché il caso fu anche strumentalizzato a fini politici) di essere a rischio (fisico e spirituale) nelle mani del sanitario israelita, dovette ben presto ricredersi. Giunto a San Daniele con le ottime referenze dell’amministrazione e della popolazione di Gonars e delle zone limitrofe, Palmanova compresa, al punto che gruppi di cattolici di quei luoghi si esposero sulla stampa udinese, testimoniando le sue comprovate capacità e la sua bontà d’animo, egli si conquistò rapidamente la stima di tutti, distinguendosi per generosità, competenza, perizia, abilità nel far fronte alle situazioni più difficili con i pochi mezzi a disposizione. ... leggi Emerse, fra l’altro, che il direttore del Seminario udinese, mons. Pietro Antonio Antivari, e i suoi famigliari, tutti originari di Morsano di Strada (nei pressi di Gonars), si affidavano proprio alle sue cure. L’ospedale civile di San Daniele, grazie soprattutto all’opera di S. e a quella del direttore Giacomo Vidoni, visse, a cavallo fra Otto e Novecento, anni di sviluppo e di buona fama, subendo invece un vistoso declino dopo la prematura scomparsa del medico ebreo, avvenuta per tifo addominale il 21 agosto 1903. Alcuni mesi prima della morte egli era stato nominato delegato della sezione mandamentale di San Daniele, nell’ambito dell’Associazione medica nazionale, col voto unanime dei medici-chirurghi degli undici comuni del distretto. Il giorno dopo la scomparsa, a Udine, nel corso dell’XI congresso sanitario interprovinciale dell’alta Italia, la sua figura venne pubblicamente ricordata. Così, colui per il quale, sette anni addietro, il consiglio comunale di San Daniele, che lo aveva prescelto nel 1896, era stato accusato di essere un «Consiglio assassino», fu accompagnato al cimitero israelitico nei pressi del paese non solo dai confratelli ebrei, ma anche da una moltitudine di cattolici affranti. Assieme al ricordo, restò nella memoria popolare un detto più che emblematico, coniato appositamente per lui: “Diu in cîl, Sachs in tiere” [Dio in cielo, Sachs in terra].
ChiudiBibliografia
A. VIVIAN, Il cimitero ebraico di San Daniele del Friuli. Studio preliminare, in Judaica Forojuliensa. Studi e Ricerche sull’Ebraismo del Friuli-Venezia-Giulia, a cura di P.C. IOLY ZORATTINI - G. TAMANI - A. VIVIAN, I, Udine, Doretti, 1984, 37-80: 49; ID., Epigrafi ebraiche di San Daniele del Friuli. Saggio, «Egitto e vicino Oriente», 8 (1985), 91-114: 99; A. CEDARMAS, Presenze ebraiche nella Massoneria friulana fra Otto e Novecento, «Storia contemporanea in Friuli», 32 (2001), 121-136: 123; J. GENTILLI, Orme sulla via. Pensieri e riflessioni sulla mia vita, Udine, Ribis, 2001, 17; V. MARCHI, Il «medico ebreo». Ettore Sachs (1865-1903) fra Gonars e San Daniele del Friuli, «MSF», 86 (2006), 205-230; ID., Il dottor Sachs. Un medico ebreo in Friuli e la sua famiglia tra Otto e Novecento, Udine, Kappa Vu, 2008; ID., Oltre i confini della dimenticanza. A proposito di un lavoro in corso, «Stradalta», I/1 (2008), 11-22.
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