Discendente di una famiglia stabilitasi a Sacile alla fine del 1700, S. nacque nella cittadina del Livenza nel 1793 da Elena Plateo e Gio. Batta, podestà di Sacile sotto il napoleonico Regno d’Italia. Come i fratelli Antonio e Felice, militò nella grande armata di Napoleone Bonaparte e nel 1848 partecipò alla difesa di Venezia, apportando così il suo contributo alle lotte risorgimentali, che coinvolsero anche le generazioni successive dei Sartori: egli era zio del prode Eugenio, figlio di Antonio, garibaldino dei Mille caduto a Calatafimi. Dopo la laurea in diritto, entrò a far parte della burocrazia austriaca come addetto alla direzione generale della Commissione feudale del Veneto. La consultazione e lo studio di una vasta documentazione portarono S. a scrivere Storia de’ Feudi, opera pubblicata a Venezia nel 1852 e plaudita dal conte Camillo Benso di Cavour con lettera del 3 maggio 1858. Morì nella città natìa nel 1870.
Bibliografia
M. BELLAVITIS, Due famiglie sacilesi nel Risorgimento nazionale (Sartori e Ballavitis - 1848-1870) con nota di Raffaello Sbuelz relativa ad alcuni casati nobili del Friuli nel 1806-1870, Udine, Del Bianco, 1911; G. MARCHESINI, Annali per la storia di Sacile anche nei suoi rapporti con le Venezie, Sacile, Tip. editrice E. Bellavitis, 1957, 284-287; A. BENEDETTI, Pordenone e i paesi del Friuli Occidentale nel Risorgimento, Pordenone, Arti grafiche Cosarini, 1966, 54, 73-76, 87, 120-121; A. CASSINI, Avvocati e giuristi a Pordenone, a cura di D. ANTONINI, Pordenone, Edizioni de Il Noncello per l’ordine degli avvocati e procuratori di Pordenone, 1974, 54-55; Mille protagonisti, 434.
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