Zecchiere di origine lucchese, il 20 febbraio 1356 era ricordato come “magister” la cui moneta veniva saggiata in Aquileia dall’orafo cividalese Gabriele. Questo con un documento redatto l’8 febbraio dello stesso anno dal cancelliere Gubertino da Novate, aveva ricevuto dal patriarca Nicolò di Lussemburgo il rinnovo dell’incarico già ricoperto, forse in Udine, dato che si precisa che la moneta “alias” era coniata in quella città. Il contratto con Z. scadeva nell’anno stesso, perché il 18 ottobre la zecca veniva affidata a Francesco Bonacquisti e il 5 novembre il patriarca da Udine lo licenziava con documento ufficiale di sua piena soddisfazione sull’attività svolta dallo zecchiere («fideliter et laudabiliter atque sine omni fraude et dolo […] monetam iuxta nostram […] usque ad diem presentem […] fabricavit»).
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