Nacque a Udine il 30 dicembre 1904. La prima guerra mondiale e in particolare la disfatta di Caporetto obbligarono la sua famiglia a trasferirsi a Bologna. Qui S. si laureò in giurisprudenza nel 1929, per spostarsi poi a Firenze, dove conseguì una nuova laurea in scienze politiche e sociali nel 1930. A Firenze, presso il Centro di studi coloniali dell’Istituto superiore C. Alfieri (poi Facoltà di scienze politiche dell’Università), ebbe come maestro Renato Biasutti, grande geografo nei confronti del quale conservò sempre ammirazione e gratitudine, anche perché gli offrì la possibilità di alcune missioni di studio in Africa. Nel 1930 visitò la fascia costiera della Libia e il suo interno, dove raccolse materiale per le sue pubblicazioni sull’insediamento agricolo pastorale e sulle sedi fisse nella Tripolitania. Nel 1932 visitò il Fezzan, la Tunisia e l’Algeria, dedicando particolare attenzione alla struttura demografica e alle caratteristiche degli insediamenti. Tra il 1933 e il 1934 ritornò in Libia per poi passare in Egitto: i risultati di queste esplorazioni comparvero come articoli in varie riviste specializzate, ma costituiscono anche monografie importanti, tra le quali va ricordata soprattutto Le oasi del Fezzan. Nel 1934 prese parte insieme con Francesco Beguinot ed Elio Migliorini alla sesta missione della reale Società geografica in Fezzan, dedicandosi allo studio delle lingue e degli insediamenti dei Tuaregh. Ancora nel 1934 ottenne la libera docenza in geografia e quindi l’incarico di geografia politica ed economica all’Università di Firenze e di geografia ed etnografia dell’Africa. Nel 1938 effettuò la sua ultima esplorazione in Africa quale membro della missione di geografia umana organizzata dal Centro di studi coloniali di Firenze. ... leggi Condusse ricerche nel settore orientale dell’Etiopia, in particolare nel governatorato di Harar, visitando anche l’Aussa e l’Eritrea. I risultati dei rilievi e delle osservazioni sarebbero stati poi raccolti in un ampio volume monografico sull’Hararino, pubblicato a Firenze nel 1942. I temi coloniali, pur predominanti in questa produzione, convergono sulle caratteristiche degli insediamenti umani. Tali interessi riemergono nello studio sulla città di Udine. La monografia pubblicata nel 1941 Udine, ricerche di geografia urbana è caratterizzata dalla ricostruzione storica dello sviluppo dell’agglomerato urbano, che suppone l’origine policentrica della città ed è integrata con una originale valutazione del traffico giornaliero nelle vie centrali. Le caratteristiche e gli elementi salienti dell’insediamento rurale fisso e temporaneo sono invece alla base degli studi apparsi nella monografia del 1943 sulla casa rurale nel Friuli, riprendendo temi già impostati da Biasutti nella pubblicazione sulla casa rurale in Toscana del 1938. La casa rurale nel Friuli studia la correlazione tra i caratteri dell’ambiente fisico e le soluzioni architettoniche dell’abitato, individuando i tipi delle dimore e illustrandone cartograficamente la distribuzione. L’osservazione diretta e il modello biasuttiano sistemano le abitazioni rurali in un quadro coerente, che parve esemplare fino alla severa riflessione critica di Giorgio Ferigo circa tipologie ricostruite per sole forme esterne e visibili ignorando i fattori storici, che ne decisero aspetto e trasformazioni. Grazie ai risultati del concorso del 1941 per professore ordinario, S. venne chiamato nel 1942 alla cattedra di geografia della Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Genova, dove rimase fino al pensionamento nel 1975. Qui si dedicò all’ampliamento dell’Istituto di geografia, già retto per molti anni da Paolo Revelli, specialista di geografia storica e delle grandi esplorazioni. S. continuò anche in Liguria gli studi sugli insediamenti rurali e sull’utilizzo del suolo, ma svolse soprattutto intensa attività didattica: coprì, oltre agli insegnamenti di geografia e geografia politica, anche quelli di geografia economica, presso la Facoltà di economia e commercio, e di storia delle esplorazioni geografiche presso la Facoltà di lettere e filosofia. Nel 1945 fu tra i fondatori nonché direttore della rivista «Annali dell’Istituto di geografia dell’Ateneo genovese», mutata dopo i primi anni in «Annali di ricerche e studi di geografia», rivista che avrebbe seguito anche dopo il suo collocamento fuori ruolo. Fece inoltre parte del consiglio direttivo della Società geografica italiana per il decennio 1961-1971. Dopo lunga malattia morì a Genova il 6 luglio 1980.
ChiudiBibliografia
G. FERRO, Emilio Scarin (1904-1980), «RGI», 87 (1980), 421-428; A. CAPACI, Emilio Scarin, «BSGI», 10 (1981), 1-10; Mistrùts, 90-122; F. MICELLI, La casa rurale nel Friuli e nella Venezia Giulia: lo sguardo dei geografi, in B. NICE - E. SCARIN, La casa rurale nella Venezia Giulia. La casa rurale nel Friuli, Bologna, Forni, 2006, I-XIX.
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