Nacque a Lorenzaga (attuale frazione di Motta di Livenza, anticamente località appartenente alla Patria del Friuli, trovandosi sulla riva sinistra della Livenza) il 19 maggio 1752 da Giuseppe e Francesca Corder, secondogenito di 13 fratelli. Lo zio Paolo, sacerdote e precettore, intuendone le doti, lo avviò agli studi e lo iscrisse al seminario di Portogruaro, dove A. frequentò il ginnasio da esterno, e poi all’Università di Padova, dove si laureò in Medicina e chirurgia il 19 maggio 1770 sotto la guida di Giovanni Battista Morgagni, divenendone poi assistente fino alla di lui precoce morte. L’aneddotica agiografica (che sembra pescata dalla prassi vivisezionista di Galeno) vuole un A. precocemente occupato in studi anatomici: ospitato da una zia durante gli anni ginnasiali, le avrebbe ucciso una covata di pulcini per esaminarne gli organi interni e lo scheletro. Docente di Anatomia nelle università di Modena (1772) e di Pavia (1783), dove ricoprì anche la cattedra di Clinica chirurgica e sarebbe stato eletto rettore, si adoperò in entrambe le città per la costruzione di un teatro anatomico. Le sue ricerche spaziano dall’anatomia comparata e sistematica, alla fisiologia sino alla tecnica operatoria, con scoperte che gli valgono svariati eponimi medici (ganglio di S., stafiloma di S., ecc.). In contatto con gli ambienti scientifici di tutta Europa, raggiunse una fama internazionale che gli procurò la Légion d’honneur e l’elezione a membro delle più importanti istituzioni culturali tra cui la Royal Society, l’Institut de France, la Preußischen Akademie der Wissenschaften. Autore di oltre 50 pubblicazioni (stampate in più edizioni e tradotte sovente in inglese, tedesco o francese) tra monografie e articoli, raccolse in vita una pregevole collezione d’arte (lui stesso possedeva una buona mano che gli consentiva di delineare da sé le tavole anatomiche a corredo dei propri testi) destinata per eredità a una pubblica fruizione nella città natale (per la quale si adoperò, nel 1808, affinché Lorenzaga non venisse assegnata al cantone di Portogruaro), ma poi dispersa dagli eredi. ... leggi Affetto negli ultimi anni da dolorose patologie urologiche (fin dal 1813 chiese di lasciare per motivi di salute ogni incarico universitario), morì la mattina del 31 ottobre 1832. Nel teatro anatomico da lui creato a Pavia fu collocato, l’anno successivo, un busto dello scultore Girolamo Busca coll’iscrizione ‘Antonius Scarpa Forojuliensis’.
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