Nacque a Staranzano nel 1762 da una famiglia di probabile origine dalmata, insediatasi in loco sulla scia dei commerci veneziani dopo le «guerre gradiscane». Studiò a Udine. Fu abate e insegnante di grammatica italiana e aritmetica nel Ginnasio monfalconese, che diresse dal 1810 al 1813. Sofferse la fine della Repubblica veneta e, durante il governo francese del territorio, manifestò la propria simpatia per la causa napoleonica collaborando con le amministrazioni repubblicane per favorire l’aggregazione di queste terre al Regno d’Italia. Sopportò a fatica i governi austriaci che si susseguirono nelle movimentate epoche napoleonica e della restaurazione, tanto che fu perseguitato, insieme con i sacerdoti Giuseppe Berini e Leonardo Brumati, per le sue prese di posizione antiaustriache e fu sospettato di appartenere alla Loggia massonica La Vedovella di Trieste. Fu autore di sonetti, rime d’occasione sulla rivoluzione francese ed epigrammi estemporanei che gli fecero acquisire una certa notorietà. Secondo la tradizione orale, fu forse il primo poeta a utilizzare in forma scritta il dialetto “bisiàc”, anche se non è rimasta alcuna testimonianza in tal senso. Dedicò tutte le sue migliori doti intellettuali alla stesura de L’Orsello, un poema epico sull’origine di Venezia che rimase incompiuto, non fu mai pubblicato ed è tuttora noto attraverso le versioni manoscritte. Fece costruire un nuovo tipo di arnia in tavola di abete, che introdusse nello stabilimento apiario della sua villa di Staranzano, per la quale ottenne l’apprezzamento del naturalista Giovanni de Brignoli. Morì nella sua città natale nel 1820.
Bibliografia
DBF, 734; G. BRIGNOLI, Sopra una nuova sorta di arnia inventata dall’abate Domenico Scocchi di Monfalcone, «Annali dell’agricoltura del Regno d’Italia», 6 (1810), 158-168; DI MANZANO, Nuovi cenni, 19; G. POCAR, Monfalcone e suo territorio, Udine, Del Bianco, 1892, 134; G. PODRECCA, Guida dell’Isonzo, Milano, Mercurio, 1919, 202; E. MARCON, La città di Monfalcone. Cenni storici dall’antichità al Risorgimento, Udine, Del Bianco e figlio, 1949, 321-322; A. DEPETRIS, Marianna Pascoli e il suo tempo, «Il Territorio», 1 (1978), 59-66: 63; S. DOMINI, Staranzano. Storia, società e cultura nell’ambiente del territorio monfalconese, Staranzano, Cassa rurale ed artigiana, 19872, 260-262; ID., Staranzano. Storia, società e cultura tra Otto e Novecento, Staranzano/San Canzian d’Isonzo, Comune di Staranzano/Edizioni del Consorzio culturale del Monfalconese, 1998, 119-121; I. CRICO, Una costellazione in fuga. Sulla poesia in dialetto bisiàc, «Il Territorio», 23/13-14 (2000), 75-85: 75.
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