SNAIDERO RINO

SNAIDERO RINO (1921 - 2004)

industriale

Immagine del soggetto

L'industriale Rino Snaidero.

Nacque a Maiano (Udine) il 21 novembre 1921. Diciottenne, venne assunto come garzone in una fabbrica di serramenti del luogo. Qui, introdotto al mestiere di falegname, se ne appassionò e contemporaneamente intraprese la scuola serale di disegnatore. Nel 1946, di ritorno dalla guerra, avviò un laboratorio per la costruzione di mobili, la Snaidero Rino & C, dove la “C” indicava il cognome della moglie, dalla quale avrebbe avuto quattro figli: Dario, Edi, Roberto ed Elvia. In quei primi anni di sacrifici fu già ben chiaro l’innato spirito imprenditoriale di S., il quale, oltre all’attività ordinaria di falegname, iniziò una produzione in serie di mobiletti in radica per le monumentali radio dell’epoca e di banconi da bar. La felice intuizione avuta nella costruzione di una cucina portò altri clienti a commissionargliene di uguali, fino ad assorbirlo esclusivamente per soddisfare questa crescente domanda e fargli decidere che quello sarebbe stato il prodotto principale della sua attività. La piccola azienda artigianale del secondo dopoguerra crebbe rapidamente negli anni Sessanta, grazie alla qualità delle cucine e alla collaborazione con designer di fama internazionale, quali Forchiassin, Mangiarotti, Gae Aulenti e Offredi, autori di modelli inimitabili nel settore dell’industrial design, alcuni dei quali vennero esposti per un periodo al Museum of Modern Art (MOMA) di New York. La grande espansione industriale vissuta dall’azienda tra gli anni Sessanta e Settanta fu alimentata anche dall’indovinata strategia pubblicitaria. S. affidò il nome del marchio al noto programma nazionale Carosello, ma soprattutto alla sponsorizzazione sportiva. Nel 1965, coniugando la propria personale passione con la volontà di promuovere il prodotto su scala nazionale, decise così di intraprendere la grande avventura nel mondo del basket sostenendo il movimento cittadino. ... leggi Il sodalizio durò quindici anni e fu ricco di soddisfazioni, dal quarto posto assoluto nel campionato 1972-1973, il più alto della storia del basket friulano, alle due partecipazioni alla Coppa Korac, nel 1973 (quando furono raggiunti i quarti di finale) e nel 1977, al prestigioso titolo di campione d’Italia juniores conquistato nel 1976. Tanti furono i campioni che transitarono prima nel glorioso palasport di via Marangoni e poi dal 1970 al palazzetto Carnera, ma Joe Allen e Claudio Malagoli, entrambi prematuramente scomparsi, furono i giocatori che rimasero maggiormente nel cuore del presidente S. Il 2 giugno 1974 ricevette il cavalierato del lavoro, uno dei molti premi che in futuro avrebbero legato la sua storia personale a quella dell’omonima azienda: premio Friûl Aquila d’oro 1989, Epifania 1994, Qualità Italia 1995. Negli anni Settanta e Ottanta, condotta con tenacia e impegno l’azienda oltre la catastrofe del terremoto, che in un minuto lasciò ventidue miliardi di lire di debiti e 95.000 metri quadrati di stabilimento da ricostruire, S. la spinse verso l’internazionalizzazione. Vennero aperti uffici e società commerciali dapprima in Belgio (1979) e poi a Parigi, Zurigo, Londra e Madrid. A questi fece seguito anche la costruzione di stabilimenti produttivi nel Nord America, a Toronto (1979) e a Los Angeles (1985). Negli anni Novanta, attraverso un processo di acquisizione di aziende europee leader nei loro mercati, su tutte la tedesca Rational (1993), la società si espanse ulteriormente fino a divenire un Gruppo di livello internazionale. Pochi anni più tardi, nel 1996, in occasione del suo settantacinquesimo compleanno, nonché del cinquantesimo anniversario della fondazione della società, il cavalier S. cedette la carica di presidente al figlio Edi, già amministratore delegato. Il passaggio generazionale non fu facile e l’azienda ne risentì sensibilmente, salvo poi riprendersi brillantemente a cavallo del nuovo millennio. S. morì a Udine il 21 gennaio 2004. I suoi funerali vennero celebrati a Maiano negli stabilimenti della società, davanti a quattromila persone.

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Bibliografia

P. SCANDALETTI, Snaidero, un uomo, un’impresa, Udine, Casamassima, 1994; P. MAURENSIG, Il passaggio vincente. Paolo Maurensig racconta Snaidero, Milano, Il Sole 24 ore, 2006.

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