P.C. S, il 17 maggio 1637 ancora molto giovane, forse diciottenne, entrò nella congregazione udinese dell’oratorio di S. Filippo Neri. Essa era sorta non molti anni prima (1629), in tempi calamitosi di carestia e peste, con l’obiettivo di educare alle virtù cristiane i fanciulli, onde non cadessero nei tanti vizi che una società corrotta apparecchiava loro. La sua azione ebbe successo ed ottenne un prestigio che andò crescendo nel corso del secolo e, anche per l’estrazione sociale dei membri, l’oratorio divenne punto di riferimento spirituale e culturale per molti. Di esso il S. divenne superiore già l’anno successivo e lo fu nuovamente nel 1642 e nel 1644. Membro di nobile famiglia di origine bergamasca, proprio nel 1644 fu il primo a chiedere la costituzione della congregazione dei preti di S. Filippo, ma si dovette attendere fino al 1650, con l’arrivo di Gasparo Colombina, per poterla vedere operante. Nel frattempo (1645) il S. era divenuto canonico del capitolo di Udine. Nella congregazione non rimase molto a lungo, perché già il 15 dicembre 1651 se ne staccò, anzi fu invitato a farlo: un abbandono di cui non si conoscono i motivi. Nel 1659 permutò il canonicato con la carica di pievano di Trivignano, che tenne fino alla morte, avvenuta l’8 luglio 1687. Fu autore di diverse opere, soprattutto agiografiche, di carattere didattico ed esortativo in senso cristiano: le vite dei santi per lui erano fonte sia di venerazione che stimolo all’imitazione delle loro virtù. Nel 1667 ad Udine, presso Schiratti, apparve Vita ed alcuni miracoli di S. Osvaldo re di Northumbria, specchio et esempio de’ principi e soldati cristiani (ristampata nel 1689). In un momento in cui Venezia stava disperatamente difendendo Candia dall’assalto turco, il S. presentava Osvaldo come modello di militanza cristiana contro gli infedeli. ... leggi Lo stesso anno a Venezia, per le stampe Bodie, pubblicò Specchio lucidissimo in cui si vedono epilogate le virtù più eroiche, le operationi più sante […] del glorioso prencipe e beato patriarca d’Aquileia Bertrando (ristampato nel 1671). Bertrando, verso il quale il S. aveva motivi di particolare gratitudine per grazie ricevute, viene presentato come modello di prelato e vescovo con caratteri già tridentini, associato esplicitamente a S. Filippo Neri, sottolineando poi, attraverso la sua figura anche di principe, la necessità per un governo di agire nel «divino timore». Nel 1677 pubblicò per i tipi Schiratti ad Udine il Fiorito giardino […] nella vita miracolosa della b. Elena Valentinis. L’udinese Elena, esempio già per le donne sposate, nella rinuncia, nella vita religiosa e nella clausura indica la via della salvezza contro ogni tentazione del male. Pur nell’eroicità e singolarità della vicenda, l’esempio per tutti che ne viene è quello dell’obbedienza a Dio ed alla Chiesa. Del 1670 è il Processo giuridico formato nel tribunale della giustizia ad istanza di Lucifero gran prencipe delle tenebre contro il peccatore ostinato, il cui intento didattico si rivolge alla gioventù nobiliare, per insegnare ad essa la via per la salvezza dell’anima, corroborandola con la paura del demonio e la minaccia delle pene eterne.
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