Nacque a Rivignano (Udine) il 16 ottobre 1846. Dopo essersi laureato in giurisprudenza all’Università di Padova, si trasferì prima a Firenze, dove fece pratica forense presso lo studio dell’avvocato Adriano Mari, e poi a Roma, avviandosi alla carriera all’interno delle istituzioni ministeriali. Nel 1874 fu collaboratore del professor Bodio alla direzione dell’Ufficio reale di statistica italiano e alla redazione de «Il Diritto», mentre nel 1875, su incarico del Ministero del commercio e della Società geografica, partì per una missione di sei mesi con la Compagnia Rubattino in Indocina e Malesia, con il compito di redigere una relazione. Al suo rientro in Italia (1876), fu nominato segretario particolare al Ministero delle finanze e nel 1880 si candidò e venne eletto deputato nel collegio di San Daniele, superando Giuseppe Giacomelli. La positiva esperienza maturata sui banchi di Montecitorio, dove si batté per la riduzione del prezzo del sale e per la realizzazione degli argini del Tagliamento, gli valse la rielezione nelle successive quattro legislature, durante le quali, oltre a essere membro di varie commissioni e relatore di gran parte della legislazione coloniale italiana, fu direttore di importanti riviste, quali «Il Diritto», la «Rivista», di cui fu anche fondatore, e il «Giornale delle colonie». Nel 1895, infatti, si congedò dall’attività parlamentare per intraprendere la carriera consolare, che nel decennio successivo lo portò a Montreal e a Costantinopoli in qualità di console generale. Nel 1904 fece ritorno in Italia e, presentatosi alle elezioni politiche nel collegio di Udine, riuscì, con l’appoggio dei cattolici, a conquistare nuovamente un seggio alla Camera, battendo in questa occasione Giuseppe Girardini. Sconfitto alle elezioni del 1909, S. venne nominato consigliere di stato, carica che mantenne fino al 1915. Morì a Roma il 10 aprile 1922.
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