SPANGHER LUCIANO

SPANGHER LUCIANO (1923 - 2009)

cultore di storia, prosatore in lingua friulana

Immagine del soggetto

Lo scrittore Luciano Spangher.

Nato a Gorizia il 12 febbraio 1923 in salita di Monteverde, nelle vicinanze del castello, ha dedicato alla narrazione delle vicende storiche e umane della sua città l’intera esistenza, che si è conclusa il 29 gennaio 2009. Diplomatosi presso il locale Istituto magistrale Slataper, frequentò l’Istituto universitario orientale di Napoli, dove si laureò in scienze coloniali. In seguito lavorò come funzionario amministrativo e direttore, dal 1950, dell’Ente provinciale per il turismo di Gorizia. Per un trentennio fu consigliere dell’Unione ginnastica goriziana, della quale ricoprì anche la carica di vicepresidente, così come per la Società filologica friulana e la sezione goriziana di Italia Nostra. Nel 1977 fu insignito dell’onorificenza di commendatore dell’ordine al merito della Repubblica italiana; nel 1987 gli venne assegnato il premio San Rocco a Gorizia «per aver dato voce a uomini e fatti del passato cittadino perché restino nella memoria», nel 1992 ottenne il premio Epifania. S. ha pubblicato un buon numero di monografie e contributi sulla storia di Gorizia, tra i quali spiccano gli scritti in friulano. Più che di racconti, si tratta di ricordi di una città impressi nella memoria affettiva dell’autore. Giorgio Faggin rileva che, superata l’età aurea della letteratura friulana nel Goriziano tra Otto e Novecento, dopo il secondo conflitto mondiale «il primo scrittore goriziano che agli inizi degli anni Settanta ha ripreso l’uso della lingua friulana è stato probabilmente Luciano Spangher». La prima prova in questa direzione risale al 1974 con la pubblicazione su «Sot la nape» de Il zîr da l’Aisoviza [Il giro dell’Aisovizza], primo dei racconti-rievocazione comparsi tra lo stesso 1974 e il 1988 sulla rivista della Società filologica friulana e raccolti dallo stesso S. nel volume Di cà e di là da la Grapa. ... leggi Di cà e di là dal Poméri. Blecs gurizans, dedicato alle nipoti. Il testo è completato da un glossario che pone in risalto, secondo le intenzioni di S., il carattere plurilingue e il buon tasso di conservatività del friulano goriziano, collettore di lemmi e neologismi «mutuati dalle culture che strettamente hanno convissuto con la città, come quella antico veneta, come quella tedesca o meglio austriacacarinziana e come quella slovena sempre presente a Gorizia», ricorda l’autore nella premessa in italiano. Spetta invece al friulano la chiusura del volume, intitolata Morâl: «Mi foi tanc’ augurios, podopo, che i gurizans, chêi di dentri e di fur da la Grapa, chêi di dentri e di fur dal Poméri, chêi che jarin, che son e che vegnarân no si cialin mai indaur par serciassi lis ladrìs, dome par dopo confrontassi, par dì che lor son miors di chêi altris, che chist fàt, crodemit no ‘l è ver. Sin duc’ fioi di una mari, sin duc’ compàins, sin duc’ gurizàns!» [Mi faccio tanti auguri, inoltre, affinché i goriziani, quelli dentro e fuori della Grapa, dentro e oltre il Poméri, quelli che erano, quelli che sono e quelli che verranno non si guardino mai indietro per cercarsi le radici, solo per poi confrontarsi, per dire che loro sono migliori degli altri, ché questo fatto, credetemi, non è vero. Siamo tutti figli di una madre, siamo tutti uguali, siamo tutti goriziani!].

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Bibliografia

Opere di L. Spangher: Breve guida di Gorizia e della sua provincia, Gorizia, Tip. Bressan e Campestrini, 1956; Cent’anni della «Ginnastica Goriziana»: 1868-1968, Gorizia, Unione ginnastica goriziana, 1968; L’ospitalità a Gorizia, Gorizia, Tip. Sociale, 1972; Il zîr da l’Aisoviza, «Sot la nape», 26/1 (1974), 84-92; Letare di pape Zuan a so fradi Saveri. Voltade in nûf dialèz furlans in onôr di Pieri Menis pai siei 80 agns, Udine, Il Tesaur, 1975 (L. Spangher è autore della versione in friulano goriziano); Culti, sette, chiese ed eresie nel goriziano, Gorizia, spazio, società, Gorizia, Associazione insegnanti di geografia, 1982, ed. riveduta; Gorizia ed il friulano, «Sot la nape», 35/1 (1983), 22-23; Conosciamo Gorizia, Gorizia, Pro loco, 1987 e 1997, in collaborazione con M.R. DE VITIS PIEMONTI ; Di cà e di là da la Grapa. Di cà e di là dal Poméri. Blecs gurizans, Premessa di S. Tavano, Gorizia, SFF, 1989; Gorizia 1943-1944-1945: seicento giorni di occupazione germanica e quarantatre jugoslava. Brani di interviste, di articoli, di diari, di ricordi, Gorizia, Friul C., 1995; Gorizia: 8 settembre 1943. Carteggi goriziani di guerra, Udine, Senaus, 2008.

DBF, 756; Mezzo secolo di cultura Sup 1, 30; Mezzo secolo di cultura Sup 2, 59; Mezzo secolo di cultura Sup 3, 82; S. TAVANO, Il Goriziano nella sua vita letteraria, «Sot la nape», 39/2 (1987), 5-32: 21; L. TAVANO, Gorizia anni Trenta: memoria e storia, ibid. ... leggi, 42/1 (1990), 55-62; Mezzo secolo di cultura Sup 4, 84; S. TAVANO, L. S. Dietro la storia, in TAVANO, Gorizia, 184-187; C. MACOR, Recensione a Di cà e di là da la Grapa. Di cà e di là dal Poméri, «Studi Goriziani», 70 (1992), 137-138; Mezzo secolo di cultura Sup 5, 109; FAGGIN, Letteratura, 177, 184; «MV», 30 gennaio 2009.

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