L’industria cotoniera Luigi Spezzotti fu fondata a Cividale nel 1857 da Luigi di Gio. Batta Spezzotti (1814-1890), la cui famiglia era originaria di Gradisca (Gorizia), dove nel Settecento uno Spezzotti aveva lavorato come «stampatore di seta». Luigi, alle dipendenze dapprima a Udine degli Antivari e successivamente a Cividale della ditta Foramiti nell’ultima fase della sua attività, si mise in proprio scegliendo la zona del Cividalese in cui, anche a seguito della flessione della produzione dello stabilimento Foramiti, c’era una buona offerta di manodopera e una struttura socio-economica che permetteva il lavoro a domicilio. Nel 1868 la ditta Spezzotti partecipò all’Esposizione provinciale di Udine, dove fu premiata con una medaglia di bronzo per la capacità di dare lavoro e di offrire un prodotto di consumo popolare. Nel 1877 l’attività fu trasferita a Udine (nel 1874 era stato aperto un magazzino di vendite in via Prefettura, nuova sede legale della ditta), con l’apertura di una tessitura meccanica nella frazione di Cussignacco, sulla roggia di Palma, anche se a Cividale fu mantenuta la fabbrica a mano ancora per una ventina d’anni. Nel 1883 la ditta Spezzotti, ormai affermata, conseguì la medaglia d’oro all’Esposizione provinciale delle industrie e delle arti di Udine, il secondo grande evento postunitario che coinvolse le forze economiche e culturali locali. Alla morte del fondatore Luigi, la ditta fu ereditata dai figli, diventando una società di fatto per comunione familiare ereditaria. La notte del 31 gennaio 1902 la tessitura, che per qualità e solidità dei colori delle sue cotonine di largo consumo reggeva la concorrenza delle fabbriche lombarde e piemontesi, fu distrutta da un incendio sprigionatosi da una caldaia a vapore di grande potenza, acquistata da poco, in previsione di un ampliamento dello stabilimento. La fabbrica fu però ricostruita in cinque mesi, dando nuovamente lavoro a circa centoventi operai e soprattutto operaie (la manodopera femminile caratterizzò sempre il settore) della zona di Cussignacco, Baldasseria, Pradamano, con la tessitura di centoquattro telai e annessa una tintoria per i filati, grazie alla solidarietà di altri industriali del cotone: Marco Volpe e Tessitura Barbieri di Udine, Dante Linussio di Tolmezzo, Fratelli Stroili e Antonio Venturini di Gemona. ... leggi La ditta Spezzotti riuscì a essere presente anche all’Esposizione regionale di Udine del 1903. La ripresa fu interrotta dalla prima guerra mondiale, per essere riattivata faticosamente nel 1919, nella forma della società di fatto. Tra le due guerre fu introdotta, oltre alla lavorazione di tele di cotone, anche quella di fibre artificiali che simulavano la seta (rayon, fiocco) e sintetiche (terital). La società di fatto subì una trasformazione nel 1938, quando la famiglia dette vita a due società anonime che ruppero la tradizione della comunione familiare, anche se le azioni furono divise tra appartenenti allo stesso nucleo, comunque separando il patrimonio personale da quello aziendale e dividendo i rischi di gestione tra le due società, la Anonima Commerciale Luigi Spezzotti e la Anonima Opificio Luigi Spezzotti – Cussignacco. Dopo la seconda guerra mondiale la ripresa fu caratterizzata anche dall’attenzione per le condizioni di vita dei dipendenti, con la sistemazione di casette presso la fabbrica a uso abitativo per gli operai, e la costruzione di un asilo – attivo fino all’apertura dell’asilo comunale nel 1979 – per i figli dei dipendenti e per tutta la borgata. Nel 1952 l’Anonima Commerciale Luigi Spezzotti si fuse per incorporazione con l’Anonima Opificio Luigi Spezzetti, assumendo la nuova denominazione Luigi Spezzotti Spa, mantenendo comunque una caratteristica che segna tutta la storia dell’azienda, quella di essere sempre rimasta, sia nelle forme della società di fatto sia di società per azioni, di proprietà della stessa famiglia, senza immissioni di capitali da altre imprese o da fuori regione. Negli anni Cinquanta e Sessanta la tessitura Spezzotti si pose a livello di altre realtà industriali del Nord Italia, continuando a produrre manufatti che ricordavano la tradizione friulana, ma aggiornandosi alle tendenze del momento e ai gusti del pubblico. Nella crisi degli anni Settanta, quando sul mercato si imposero fibre sintetiche, quando tessuti di cotone come quelli della Spezzotti non erano competitivi a causa del costo della manodopera, la produzione divenne gradualmente più limitata, fino a chiudere nel 1984.
ChiudiBibliografia
Luigi Spezzotti S. P. AZ. Udine. Centenario dell’attività industriale (1857-1957), Udine, Ciussi, 1957; R. MOREALE - P. MUNINI, Cussignacco e la sua roggia, Udine, Comune di Udine/Circoscrizione 5-Cussignacco, 1996; «Spezzotti». Una famiglia e un’azienda in Friuli fra Ottocento e Novecento, a cura di L. CARGNELUTTI, Udine, Ribis, 2010.
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