Figlio di Matteo di Alemagna, S. nacque probabilmente in Transilvania, trasferendosi ad una certa età ad Udine, dove visse e tenne bottega in Mercatovecchio. Seguì in tal modo la sorte di tanti altri artisti ed artigiani nordici che in città costituivano una comunità tanto numerosa da sentire il bisogno di istituire una fraterna (detta della Santissima Trinità) con finalità di assistenza ed aggregazione. Da essa nel 1451 si staccarono gli slavi che fondarono un sodalizio tutto proprio intitolato a S. Girolamo degli Schiavoni. L’attività di S. è documentata dal 1448 al 1465: dalle numerose commissioni di lavoro anche per pubbliche istituzioni è da credere che occupasse un posto non secondario nel mondo artistico friulano. Nel 1448 dipinse e indorò parte degli stalli del coro del duomo di Gemona intagliati da maestro Pietro da Ferrara; nel 1451 mise i vetri nella sala del camino di ser Giacomo Gasparini a Gemona; nel 1455 eseguì le vetrate di tre finestre della sala del camino del palazzo comunale di Udine, con l’immagine di san Marco e dell’arma del luogotenente della città; nel 1458 eseguì un’ancona scolpita, dipinta e dorata per l’altare della Santa Croce della chiesa di S. Maria di Castello di Udine, che gli venne pagata nel 1460. Nel 1461, secondo una curiosa costumanza religiosa locale, fece quindici paia di ali di angelo da far indossare ai bambini che partecipavano alla processione il giorno di san Giovanni Battista; nello stesso anno per la fraterna dei Pellicciai della chiesa di S. Giacomo di Udine scolpì un altare a sportelli (Flügelaltar) a due piani con le figure intagliate di san Giacomo al centro e tre apostoli per parte nel piano inferiore, della Madonna e di sei mezze figure nel piano superiore e l’Annunciazione e gli altri sei apostoli dipinti nelle portelle. È interessante notare come nel documento di incarico del lavoro (20 aprile 1461) la fraterna imponga a S. di separare le figure intagliate con colonnette uguali a quelle dell’altar maggiore del duomo di Udine (non più esistente e non ne rimangono notizie documentarie). Il Flügelaltar rimase al suo posto fino al 1719, allorché venne sostituito dall’attuale altare in marmo. ... leggi Nel 1465 intagliò e dipinse, insieme con Leonardo Thanner, per la confraternita dei Battuti di Premariacco, una Madonna con Bambino contenuta in un armadio dalle portelle dipinte con le figure di san Silvestro e san Giusto all’interno e dell’Annunciazione all’esterno. Dalla lettura del documento, si evince che la parte lignea era stata eseguita da Leonardo «distaglador», quella pittorica da S. «pictor». Di tanti lavori pare non essere oggi rimasto niente, ma a S. viene attribuita la statua di S. Pietro in veste di pontefice della pieve di Zuglio, nordica nel sembiante, carica di severa, ieratica fissità, caratteri che si ritrovano puntualmente in un S. Biagio intagliato e dipinto della chiesa di tal nome a Tarcento. Al pittore, che sappiamo vetraio, possono essere attribuite anche le due vetratine con la raffigurazione della Madonna con Bambino e il castello di Udine che facevano parte del patrimonio della chiesa di S. Maria di Castello di Udine e che ora si conservano presso i Civici musei cittadini. Costituiscono il più vetusto esempio a noi rimasto di vetrate dipinte, tecnica per l’antico testimoniata anche dalle vetrate della chiesa di S. Antonio Abate di San Daniele del Friuli, e si qualificano per la buona tecnica e le notevoli raffinatezze grafiche. La raffigurazione del castello e dell’adiacente chiesa di S. Maria è certo in parte di fantasia, ma non tanto da non permettere una qualche ipotesi sulla struttura del complesso prima del terremoto del 1511. Non si conosce la data di morte dell’artista.
ChiudiBibliografia
JOPPI, Contributo quarto, 13, 93; La pia opera del Suffragio e la Congregazione delle anime purganti nella parrocchia di S. Giacomo Maggiore di Udine, Udine, Jacob e Colmegna, 1874, 1; MARCHETTI - NICOLETTI, Scultura lignea, 33-34; G. e A. BERGAMINI, Intorno a Stefano di Settecastelli e a Leonardo Thanner, intagliatori e pittori tedeschi in Friuli, in Vita artis perennis. Ob osemdesetletnici akademika Emiliana Cevca, Ljubljana, Žaložba ZRC, 2000, 257-268; G. BERGAMINI, in Galleria arte antica I, 62-63.
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