Nacque a Cagliari nel 1822. Giunse a Gorizia nel 1833, al seguito del padre Carlo Benedetto, allora impegnato in una compagnia teatrale. Come pittore si formò all’Accademia di belle arti di Venezia, dove seguì i corsi di Odorico Politi e Ludovico Lipparini. Nel 1848-1849 prese parte ai moti antiaustriaci, esperienza che avrebbe segnato l’orientamento politico del pittore e alla quale si legano direttamente due dipinti a sfondo patriottico: il Marco Polo del 1849 (Gorizia, Musei Provinciali) e Volontario italiano in partenza per la riscossa, commissionato nel 1850 dalla contessa Enrichetta Larisch-Mönich. Tra le opere giovanili va ricordato anche un perduto San Luigi in preghiera, donato al convento della Castagnavizza (Kostanjevica) dal conte di Chambord, pretendente al trono di Francia. «Ritrattista vigoroso e spigliato», S. firmò nel 1852 il Ritratto di Giovanni Nepomuceno Favetti detto il Mago (Gorizia, Musei Provinciali), figura di spicco del Partito liberale e filoitaliano a Gorizia. Nel 1860, a seguito del divieto di commercio e d’importazione dei ritratti di Garibaldi, S. raffigurò l’Eroe dei due mondi nelle sembianze di san Giuseppe in diverse tele che vennero poi donate, con chiaro intento propagandistico, alle chiese dei villaggi del Collio. Dopo il trasferimento a Trieste, venne espulso dai territori asburgici e morì a Milano, dove risiedeva almeno dal 1888, nel gennaio 1894.
Bibliografia
L.C. IPPAVIZ, Catalogo della Prima Esposizione Artistica goriziana, Gorizia, Tip. Ilariana, 1888, 18, 28, 34; COSSAR, Storia dell’arte, 112, 342-346; TAVANO, Gorizia, 103; L. BADER, I Borboni di Francia in esilio a Gorizia, Gorizia, Cassa di risparmio di Gorizia, 1993, 303; V. GRANSINIGH, scheda, in Pinacoteca Gorizia, 100-101.
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