Nato a Vienna il 15 ottobre 1856, si dedicò allo studio della storia antica nella sua città e poi a Berlino e ad Atene, presso i rispettivi Istituti archeologici tedeschi. Abilitato nell’Università di Praga (1883), soggiornò a Roma (1886-1887), quindi insegnò antichità ed epigrafia greche nell’Università di Praga, dove fu anche rettore (1914-1915), e diresse la Società per la promozione della scienza, dell’arte e della letteratura tedesca in Boemia (1891-1900). Pubblicò più di duecento opere; la maggiore, Griechische Geschichte (1896), ha avuto molte edizioni. La sua figura può essere confusa con quella di un docente viennese del tutto omonimo e coetaneo (1861-1923), teologo, esperto in storia dell’arte (della Scuola viennese) e cultore di archeologia cristiana a Roma, dove collaborò con il periodico «Römische Quartalschrift» (1900). S. entrò negli orizzonti aquileiesi nel 1893, quando Karl von Lanckoroński lo incaricò di condurre indagini nella basilica patriarcale di Aquileia e attorno alla stessa, dove fu attivo (luglio-ottobre 1893) con George Niemann, il quale stava guidando scavi archeologici e tracciando i rilievi in pianta e nell’alzato. Da allora e negli anni seguenti S. intraprese ricerche in tutti i settori che riguardano la storia della basilica e i diversi aspetti dei documenti monumentali e artistici che vi sono presenti, quindi redasse in pratica la storia dello stesso patriarcato aquileiese. In questo settore fu l’ultimo che si mostrò convinto delle origini marciane della Chiesa di Aquileia. ... leggi Proprio negli stessi anni stava studiando lo stesso problema Pio Paschini, che dedicò un’ampia recensione («Memorie storiche forogiuliesi», 1908, 44-48) al volume del Lanckoroński, Der Dom von Aquileia […] (1906), occupato in grandissima parte dagli studi di S. Quantunque si fossero intravisti i mosaici che soltanto più tardi sarebbero stati individuati come quelli del vescovo Teodoro (320 ca.), non fu possibile a S. né a Niemann ricostruire le fasi primitive della basilica, perciò la cripta sotto il presbiterio fu interpretata come il “martyrium” da cui sarebbe derivata tutta la costruzione. S., tenendo relazioni e conferenze a Vienna, a Roma, a Gorizia, a Grado e in altri luoghi, partecipò molto attivamente alla valorizzazione e alla diffusione del maestoso volume finanziato dal principe polacco e, ancora con autorità competente e con entusiasmo, intervenne nel comitato della Società per la conservazione della basilica, ma soprattutto nello studio dei mosaici teodoriani scoperti nel 1909. Collaborò inoltre con l’arcivescovo Francesco B. Sedej, tenendo lezioni durante il corso di aggiornamento per il clero del 1912. I liberalnazionali e Maionica lo avversarono in più modi, in questo atteggiamento era prossimo anche Celso Costantini, soprattutto perché si attendeva che fosse lui, in collaborazione con Machnitsch e con altri, a curare l’edizione esauriente delle scoperte avvenute dal 1909 in poi (se ne parlava già nel 1912); cosa che non avvenne per lo scoppio della guerra (1914-1918). Morì a Praga il 13 giugno 1926 (altre fonti parlano del 1927).
ChiudiBibliografia
H.S., Frühchristliche Reliquiaren des K. k. Münzund Antikenkabinetts, «MZK», neue Folge, 16 (1890), 1-22. Vari capitoli in K. V. LANCKOROŃSKI, Der Dom von Aquileia. Sein Bau und seine Geschichte, Wien, Gerlach-Wiedling, 1906 (ed. italiana: La basilica di Aquileia, a cura di S. TAVANO, Pordenone, LEG/Società per la conservazione della basilica di Aquileia, 2007): La preistoria della basilica, 67-84; La prima costruzione, 85-102; Da Attila a Poppone, 103-114; Il rifacimento della basilica, 115-148; Le ultime vicende, 149-162; Thesaurus Ecclesiae, 163-190; Vescovi, arcivescovi e patriarchi di Aquileia, 191-192; Die neuen Funde in der Basilika von Aquileia, «Kunst und Kunsthandwerk», 12 (1909), 608-613; Neue Funde aus dem altchristlichen Österreich (Inaugurationsrede), Wien, Selbstverlag, 1909; Aquileia. Basilica: Mosaiken, «MZK», III Folge, 9/1 (1910), 147, 453; H. SWOBODA - W. WILBERG, Bericht über Ausgrabungen in Grado, «JOEAI», 9 (1906), Beiblatt, 1-24.
TAVANO, Aquileia e Gorizia, 22, 26, 33-38, 43-47, 50, 52, 53, 59, 65-67, 73, 79, 81, 82, 98, 100, 104-106, 111, 122, 137; DBE, 9 (1998), 642; S. H., in F. FELLNER - D.A. CORRADINI, Österreichische Geschichtswissenschaft im 20. Jahrhundert. Ein biographisch-bibliographisches Lexikon, Wien, Böhlau, 2006, 407.
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