Figlio secondogenito di Giuseppe e Giuseppina Giojolla, nacque a Udine nel 1875 e nel capoluogo friulano si diplomò perito agrimensore presso l’Istituto tecnico il 20 settembre 1893. Una parte della sua attività di progettazione architettonica è documentata dall’elenco degli edifici realizzati che presentò all’Accademia di belle arti di Venezia nel 1926, per conseguire il diploma di professore di disegno architettonico, al fine di poter essere ammesso al riconoscimento del titolo di architetto e successiva iscrizione all’albo. Gli edifici compresi nella lista coprono un arco cronologico che va dal 1904 al 1926: a Udine casa Pelizzo (via De Rubeis, 1904), palazzo Agricola (via Dante, 1907) e casa Montemerli (via Carducci, 1907) costituiscono interessanti esempi di architetture Liberty, non solo per la decorazione realizzata in pietra artificiale o ferro battuto, ma anche per l’articolazione dei volumi che indica l’abbandono delle geometrie compositive chiuse dell’eclettismo. Nel 1908 progettò la Banca cooperativa cattolica di Udine, un progetto che in precedenza era stato affidato a Raimondo D’Aronco, il quale aveva proposto un edificio ispirato alle indicazioni di Otto Wagner, che T. parzialmente recepì, accentuando il ricorso alla cifra classicheggiante, che avrebbe impiegato nelle costruzioni successive. La matrice viennese, invece, con tanto di lastre in marmo con borchie, è presente nel negozio Santi a Udine (1912, via del Monte). Tra il 1910 e il 1913 realizzò palazzo Pontoni-Rubini (1910-1911, via Aquileia, Udine), l’albergo “bis” (così è indicato il progetto) a Lignano (1910), gli edifici per municipio e scuole di Pasian di Prato e Campoformido (1911), palazzo Chiurlo (1913, piazzale Osoppo, Udine, demolito). L’elenco si conclude con i lavori di riforma e sistemazione della sede centrale della Cassa di risparmio di Udine (1920-1925), palazzo Gaspardis (1925 ca. ... leggi) e palazzo Roselli (1926) in via Mercatovecchio a Udine, la «radicale riforma e sistemazione» di palazzo del Torso-Mangilli in piazza Garibaldi (ancora in corso nel 1926) e, inoltre, casa Menini poi Romanelli in viale Venezia (1925). Nel 1952, per questa villa, Fernanda e Gino Valle, insieme con John H. Myer, progettarono una veranda per ampliare la stanza dei bambini. A questi edifici vanno aggiunti, secondo Francesco Tentori, una cancellata in via dei Teatri a Udine (1900), il villino per il pittore Marion Collavini in via Cernaia (1904) e la casa del dottor Luigi Calligaris (1906) in piazzale XXVI Luglio, distrutta durante la prima guerra mondiale. Per conto della Società anonima udinese per le case popolari realizzò nel 1912 in via Passons un insediamento secondo la tipologia delle case a schiera, introducendo sul fronte posteriore i balconi con funzione di disimpegno. Nicoletta Ermacora attribuisce a T. villa Cantoni ora Ortis in via Marsala (1906-1910 ca.), costruita dall’impresa Girolamo D’Aronco. L’attività documentata di T. sembra escludere ogni riferimento a un omonimo che collaborò come ornatista alle decorazioni del palazzo comunale di Udine: lo scambio ha indotto a ritenere che T. fosse stato un collaboratore di Raimondo D’Aronco, mentre risultano dei contatti per quanto riguarda l’impresa di costruzioni di Girolamo, che realizzò alcuni dei suoi progetti. L’architetto morì a Udine nel 1955.
ChiudiBibliografia
Gemona del Friuli, Archivio Fantoni.
F. TENTORI, Architettura e architetti in Friuli nel primo cinquantennio del ’900, «AAU», s. VII, 8 (1966-1969), 345-348; P. CASANOVA, Il Liberty a Udine architettura e artigianato, t.l., Università degli studi di Padova, a.a. 1977-1978; DAMIANI, Arte del Novecento I, 86-88; N. ERMACORA, Presenze del Liberty nelle fabbriche civili udinesi del primo ’900, t.l., Università degli studi di Udine, a.a. 2001-2002; A. PRATELLI - S. ZAGNONI, Memoria del progetto / progetto della memoria. Udine. Archivi. Pratiche edilizie, Udine, Forum, 2005, 69-70, 72, 98-99.
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