TASSAN SOLET LUIGI

TASSAN SOLET LUIGI (1867 - 1948)

muratore

Immagine del soggetto

Passaporto per l'interno di Luigi Tassan Solet (collezione privata).

Nacque a Venezia il 24 maggio 1867 da Vincenzo e Maddalena Sartogo, originari di Aviano. Iniziò da giovane a Venezia a frequentare i socialisti e facendo la sua scelta politica anarchica attorno al 1884. Nel 1889 si sposò con Teresa Stradella ed emigrò, prima nei magazzini del porto di Trieste, poi come scalpellino nelle opere ferroviarie e stradali in Romania, in Carnia ed infine – diventato caposquadra – in Germania, da dove venne espulso nel 1911 per propaganda antimilitarista. Ritornato a Marsure continuò la propaganda anarchica, cercando di far leggere ai suoi amici «Il Libertario», settimanale anarchico, e «L’Asino», giornale satirico anticlericale. Negli anni che precedettero la grande guerra, gli emigranti avianesi, solo parzialmente occupati nei lavori della ferrovia pedemontana, vennero organizzati dai socialisti; nella primavera del 1915 la rivolta per la fame ed il lavoro coinvolse migliaia di lavoratori per vari giorni. Dopo l’occupazione austrotedesca del 1917, T. venne deportato insieme a tutti i maschi adulti del paese, a causa della protezione assicurata a disertori italiani e cechi, ma anche per vendetta da parte degli speculatori colpiti dalle sue denunce. Nel dopoguerra fu uno dei dirigenti del grande movimento per il lavoro; gli operai costruirono in autogestione la ferrovia Pordenone-Aviano e conquistarono il comune. Nel 1920 venne arrestato per la terza volta, per ingiurie alla monarchia ed alle forze dell’ordine. Nel 1921 aderì fin dalla fondazione al Partito comunista e subì la prima aggressione fascista. Nel 1924 venne arrestato per quindici giorni per ingiurie all’autorità ed istigazione alla sovversione. ... leggi I fascisti gli sequestrarono documenti e libri e soprattutto gli attrezzi di lavoro per la coltivazione della piccola cava di pietra ereditata dal padre. T., sessantenne, con due figli morti, l’uno per infortunio e l’altro in guerra, dovette emigrare nuovamente come muratore, questa volta a Grenoble. Nel 1930 chiese ancora il passaporto, ma nel 1932 dovette rinunciare non riuscendo più a trovare un’occupazione. T. morì ad Aviano il 17 ottobre 1948. Il figlio Giordano (1905-1993), durante la Resistenza, fu il rappresentante comunista nel Comitato di liberazione nazionale di Aviano e poi rappresentò il partito nella giunta municipale della liberazione e fu più volte in consiglio comunale; meccanico, la sua fu la prima officina di Aviano.

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Bibliografia

ACS, Casellario politico centrale, 5041/23298; documenti in Archivio Sigfrido Cescut, Aviano; S. CESCUT, Una storia avianese e una piccola cronaca, dattiloscritto inedito, s.d., [1983?].

DBAI, II, 603; Aviano. Morte del decano della nostra Sezione, «Lotta e lavoro», 43, 28 ottobre 1948; S. CESCUT, Tassan Solet, padre e figlio uniti nella lotta contro il fascismo, «MV», 7 aprile 2006.

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