TIUSSI MARCO

TIUSSI MARCO (1500 - ?)

pittore

Figlio del pittore Giampietro da Spilimbergo, nacque all’inizio del Cinquecento. Apprese probabilmente i primi rudimenti d’arte dal padre per passare poi a Treviso nella bottega del pittore Domenico di Pasqualino, ove è documentato nel 1527. Si spostò quindi a Spilimbergo dove la sua presenza è attestata fin dal 1532. Modesto e grossolano interprete della pittura del Pordenone e dell’Amalteo, la cui maniera grande e magniloquente abbassava a livello quasi naïf, lasciò numerosi affreschi, spesso devozionali, e non privi talvolta di una vena poetica che ne riscatta le qualità, in larga parte del territorio friulano. Mise in luce scarse cognizioni tecniche. Un testimone ad una causa del 1583, riferendosi agli affreschi eseguiti dal T. nel 1544 per casa Troilo a Spilimbergo, così si esprime: «misser Troylo faceva depenzer da un maestro Marco depentor, al quale dava una bote de vino al anno per il dipinger, al qual mestro Marco esso messer Troylo un dì disse, io voglio che togliamo l’istrumento fatto tra noi perché le vostre pitture non mi durano». Ciò nonostante l’attività del pittore fu frenetica: si impegnò indifferentemente per affrescare facciate di case, ancone stradali, piccole chiese, edifici pubblici, perfino parte del castello di Spilimbergo. Le sue figure sono per lo più statiche, inserite entro ambienti sommariamente delineati, privi di riferimenti al paesaggio. Tra i tanti suoi affreschi, si possono ricordare la decorazione di edicole stradali a Gaio e Tauriano, un trittico per la parrocchiale di Valeriano (1535), una Madonna con Bambino nel campanile di Belgrado di Varmo (1550), una Crocifissione già sulla facciata di una casa privata ed oggi nella parrocchiale di Romans di Varmo, un S. Giorgio e il drago nella chiesa di S. Giorgio a Gradisca di Sedegliano (1557), una Madonna in trono tra i SS. Sebastiano e Rocco e una lunga iscrizione votiva nell’oratorio di S. Rocco a Morsano al Tagliamento (1563), un S. Martino che dona il mantello al povero nella pieve di S. Martino d’Asio (1564), Sante martiri nell’intradosso dell’arcone della chiesa di S. Nicolò a Sequals (1567), oltre a figure sacre dipinte su case di vari paesi tra i quali Codroipo, Spilimbergo. ... leggi Sua è l’immagine della miracolosa Madonna con Bambino del santuario di Rosa a San Vito al Tagliamento. È affidato invece soltanto ad una fotografia ottocentesca dell’Archivio della Società alpina friulana (conservato presso i Civici musei di Udine) il lavoro più complesso, eseguito nel 1562 e ricordato anche da Fabio di Maniago, la decorazione della casa della confraternita di S. Remigio, poi casa comunale di Cavasso Nuovo, demolita dopo il 1945.

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Bibliografia

DI MANIAGO, Storia, I, 78; II, 29; R. ZOTTI, Sectilia, Udine, Tipografia Domenico Del Bianco, 1915, 17-19; P. GOI - F. METZ, Ricerche sulla pittura in Friuli, «Il Noncello», 35 (1972), 232, 241-242; CAVALCASELLE, La pittura, 119, 138, 151, 155, 177, 201; G. BERGAMINI, Arte e artisti del Rinascimento a Spilimbergo, in Spilimbèrc, 357-360; Guida artistica del Friuli, indice; P. GOI - G. BERGAMINI, Pittura a Morsano al Tagliamento, in Morsan, 387-391, 414-415 n. 15 (con completa bibliografia precedente); F. DALL ’AGNESE, La decorazione pittorica e scultorea fra Rinascimento e Settecento, in San Martino a Rive d’Arcano, Archeologia e storia di una pieve friulana, a cura di S. LUSUARDI SIENA, «Relazioni della Soprintendenza per i B.A.A.A.A.S. del Friuli Venezia Giulia», 11 (1997), 242-243; F. DALL ’AGNESE - P. GOI, Itinerari d’arte del Rinascimento nel Friuli Occidentale, Pasian di Prato (Udine), Campanotto, 2000, 42-43, 63, 66, 70, 72-74, 110, 125, 137; Arte in Friuli. Dal Quattrocento al Settecento, a cura di P. PASTRES, Udine, SFF, 2008.

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