Considerato il più grande musicista friulano del XIX secolo, Giacomo Bartolomeo o Iacopo, come amava firmarsi, nacque a Cividale del Friuli il 24 agosto 1820; giovanissimo, ebbe mansioni nelle chiese cittadine ove il padre, falegname, era sagrestano. Avviato allo studio della musica da Giovanni Battista Candotti, nel 1838 fu ammesso in Seminario a Udine; per pagarsi gli studi impartiva lezioni private e partecipava di frequente a esecuzioni musicali. Studiò con Francesco Comencini contrappunto e con Luigi Casioli violoncello, di cui fu apprezzato esecutore così come all’arpa e all’organo. Ebbe sempre generoso sostegno da Candotti, per il quale si fece tramite di scambi di composizioni e di aggiornamenti sulle novità editoriali. Fu ordinato sacerdote nel 1846, già da un anno organista del duomo di Cividale; nel 1877, dopo la morte di Candotti, fu nominato maestro di cappella e canonico. Mentre il suo maestro fu catechista delle scuole elementari maggiori maschili, lui lo fu delle corrispondenti scuole femminili e confessore delle madri orsoline del monastero maggiore. Fu anche direttore del Museo archeologico. Morì nella sua città natale il 21 gennaio 1883. Esordì almeno dal carnevale del 1839 come compositore, scrivendo pagine corali per le rappresentazioni in seminario; continuò a collaborare fino al 1846, quando venne ordinato sacerdote, e dal 1855 al 1866, periodo durante il quale insegnò canto ai seminaristi. Agli inizi si lasciò influenzare dal gusto melodrammatico imperante; qualche anno dopo riportò le sue composizioni nell’alveo della scrittura contrappuntistica, nonostante alcuni passaggi ancora in conflitto fra attrazioni tonali e andamento modale. ... leggi Al termine della carriera espose i principi della modalità nell’opera Dell’antica tonalità, dialogo con Vittorio Franz, suo allievo a Cividale fra il 1881 e il 1882. Applicò quelle idee nelle composizioni a voci maschili e organo, molte delle quali pubblicate; secondo le testimonianze sue e di Candotti, non incontrarono il favore del pubblico e non costituiscono la parte quantitativamente più significativa della sua produzione. Molti lavori fino alla piena maturità prevedono infatti la presenza dell’orchestra, arricchita da arpa e timpani, con esiti di grandiosità corale e di profonda espressività. In questo senso le opere più rappresentative e di maggiore impegno sono la cantata La risurrezione del Cristo (1864), la Messa ducale (1868) e il Te Deum (1879). Scrisse numerosi brani, liturgici o sacri, di più agevole esecuzione, come i 20 mottetti eucaristici e Anima Christi con arpa e armonium; raccolte di canti più vicini al sentire popolare dei fedeli, come le 26 canzoncine popolari in onore di Maria Santissima, i Fioretti al S. Cuore di Gesù, i Missus, due canzoncine per voci bianche in friulano, O mari beade, Ah no che in chest’esili. Ottenne premi e riconoscimenti a concorsi di composizione musicale: nel 1852 vinse il secondo premio della Société de musique religieuse di Nancy con un Regina coeli (ma sulla pubblicazione si parla di «medaille de bronze» ex aequo); partecipò, con Candotti, ad un concorso indetto da Burns and Lambert di Londra, che forse non giunse a conclusione. Nel 1854 a Nancy con una messa ottenne il secondo premio, Candotti si aggiudicò il primo. Nel 1858 pubblicò su «Le choeur» l’inno all’Immacolata con il quale aveva partecipato al concorso senza esito; nel 1863 riportò il secondo premio dell’Union chorale di Parigi con la messa a quattro voci poi pubblicata da Répos. Nel 1864 vinse a Firenze il concorso dell’Istituto musicale fiorentino, patrocinato dal duca di S. Clemente, Simone Velluti Zati, con La resurrezione del Cristo sulla sequenza Victimae paschali laudes, e ottenne parole di apprezzamento da parte di Franz Liszt. La stima di cui seppe circondarsi a Firenze gli procurò la commissione della Messa ducale, per la prima messa di Donato Velluti Zati, figlio del duca di S. Clemente. Fu membro dell’Accademia pontificia di S. Cecilia, dell’Istituto filarmonico drammatico di Padova, dell’Istituto filarmonico udinese (che sarebbe diventato Conservatorio Iacopo Tomadini). Il catalogo compilato a cento anni dalla sua morte supera i seicento numeri, raccolti o copiati da Candotti; le sue opere rischiarono prima il trasferimento in Germania, quindi, su proposta di un ispettore ministeriale, la dispersione nei conservatori d’Italia allo scopo di farle conoscere. Vennero invece acquistate dal comune di Cividale del Friuli nel centenario della sua nascita, con onere di deposito e custodia a carico del Capitolo, in cui T. aveva lavorato per quasi cinquant’anni. Grazie al carteggio che egli intrattenne dal 1836 con il suo maestro, è possibile ricostruire buona parte della sua vita, delle esperienze musicali comuni, del sentimento di fraterna e profonda amicizia che li legò. Riguardò soprattutto scambi di brani e notizie musicali ed evidentemente si intensificò durante le assenze di T. da Cividale. Ebbe infatti il maggiore incremento dal 1859 durante i soggiorni a Roma e Firenze, dove T. seguì prima la causa dei privilegi che oppose il Capitolo di Cividale all’arcivescovo di Udine davanti alla sacra Congregazione del Concilio, poi, dal 1867, tentò di contrastare la legge Rattazzi che aveva decretato la soppressione del Capitolo e la confisca dei beni. Quei viaggi furono occasione di esperienze culturali, che T. descrisse con entusiasmo nelle lunghe lettere spedite a Cividale, e di incontri fondamentali per i suoi interessi. A Roma conobbe e frequentò il musicologo e collezionista Fortunato Santini, l’organista della basilica di S. Pietro Salvatore Meluzzi; incontrò più volte l’abate Franz Liszt e provò insieme a lui alcune parti di Die Legende von der heiligen Elisabeth. T. venne quindi coinvolto da Guerrino Amelli nella fondazione del periodico «Musica Sacra» (1877), di cui fu condirettore e responsabile artistico. Sicuramente assente al I congresso cattolico italiano (Venezia, 1874), forse anche a quello di Firenze nel 1875, fu vicepresidente della sezione musicale a Bologna nel 1876, a Bergamo nel 1877. Nel 1880 fu presidente d’onore del primo congresso milanese del periodico, quando venne fondata l’Associazione italiana di S. Cecilia, di cui «Musica Sacra» divenne la voce. Già molto malato, non poté intervenire nel 1882 ad Arezzo, dove divampò la polemica tra sostenitori dei due centri nevralgici per la riforma e per la tradizione delle fonti, Solesmes e Ratisbona. Tuttavia i quesiti propostigli da Amelli in quell’occasione vennero pubblicati postumi nel 1884. Va distinto dal nipote omonimo nato nel 1861, sacerdote e organista nella metropolitana di Gorizia, dal 1887 al 1899, a Cervignano, e maestro di cappella a Zara fino al 1941.
ChiudiBibliografia
Musica a stampa: Regina coeli. Motet a 3 voix extrait des compositions de prix de a 4.e année du Choeur Medaille de bronze ex-aequo M.r l’abbé J. T., «Le choeur», 4 (1852), 239-242; Repons a L’Ite Missa est, ibid., 7/3 (1854), 393; Cantico e Salmo del beato san Francesco d’Assisi, Milano, Tito di G. Ricordi, 1855 ca., n. lastra 28447; Sub tuum praesidium, «Le choeur», 11/5 (1858); Messe a quatre voix d’hommes avec accompagnement d’orgue, Paris, Répos, 1863 ca., n.l. 78.1-4; O salutaris hostia. Mottetto ad otto voci, Firenze, Genesio Venturini, 1865 ca., n.l. 202 (al duca di S. Clemente 1 VIII 1865); Dominus, Dominus illuminatio mea, «Fliegende Blätter für katholische Kirchen-Musik», 4/11 (1869), 23; Messa. […] Memor sit (mottetto per ogni tempo) […] a tre voci uguali con orchestra aggiuntavi la trascrizione per solo organo, Udine, L. Berletti, 1869, n.l. 4600 e Milano, Calcografia Musica Sacra ([…] eseguita il 26 maggio 1869 nella chiesa di S. Firenze in Firenze); Messa ducale a tre voci con organo, Milano, Musica Sacra, n.l. 435; Memor sit edito separatamente da Berletti, n.l. 4649; La risurrezione del Cristo. Cantata a quattro voci ed orchestra, Milano, F. Lucca, 1870 ca., n.l. 19622 - Firenze, Luigi Berletti, n.l. 11101 (sul front.: Premiata al concorso aperto in Firenze […] nell’anno 1864); J.T. e G.B. CANDOTTI, Due adoramus per voci d’uomini, Udine, L. Berletti, 1870 ca., n.l. 4664; Petri fides indeficiens, ego pro te rogavi. Motectum quinque vocibus, Udine, L. Berletti, 1871 ca., n.l. 4756; Tota pulchra es. Mottetto a tre voci pari, «Repertorio economico di musica sacra», 2/1 (1878), 3-8, n.l. 113; Messa a tre voci uguali con accompagnamento d’organo, n.l. 135; «Repertorio economico di musica sacra», 3/2 (1879): I cinque fioretti ed Aspirazione per la coroncina del Sacro Cuore di Gesu a tre voci pari, 33-40, n. ... leggil. 200; Benedicat nos, per doppio coro e org. ad libitum, 55-56, n.l. 211; Tantum ergo per doppio coro con organo ad libitum, 57-62, n.l. 210; Motectula XX potissimum in benedictione agenda cum augustissimo Eucharistiae Sacramento tribus hominum vocibus harpa simul et harmonio vel uno organo comitantibus, Milano, Calcografia Musica Sacra, 1879 ca., n.l. 194; XXVI canzoncine popolari in onore di Maria SS., con organo od harmonium, Milano, Musica Sacra, n.l. 279, 287, 290 (rev. G. TERRABUGIO); B. MARCELLO, Miserere (inedito) a tre voci per due tenori e basso […] con accompagnamento d’organo di monsignor J. T., Milano, Calcografia Musica Sacra, 1880 ca., n.l. 363; «Repertorio economico di musica sacra», 6 (1882), anche con altra paginazione della raccolta autonoma Cinque antifone della Beata Vergine, 1-28: Alma Redemptoris mater, 12-17, n.l. 567; Ave Regina coelorum, 30-31, n.l. 575; Regina coeli 12-15 n.l. 567; Altera Regina coeli, 70-72, n.l. 567; Salve regina 20-28; In processione cum sanctorum martyrum lipsanis, Milano, Musica Sacra, 1883 ca., n.l. 630 (Sanctorum meritis alternato a cinque sinfonie); Musicae sacrae opera posthuma J.B. T., a cura di G. AMELLI, Milano, Musica Sacra, 1883 ca., n.l. 643, 644 (Missa solemnis, Te Deum); La resurrezione di Cristo. Cantata a quattro voci ed orchestra, Cividale, Strazzolini, 1899 (libretto); Miserere di G. T., Milano, Musica Sacra, n.l. 1987, 1025, 1027; O salutaris hostia, a tre voci e organo, Milano, Musica Sacra, 1900 ca., n.l. 1979; Cinque brevi sinfonie nel tono frigio per archi, timpani e organo, ridotte per organo da G. TERRABUGIO, supplemento a «Musica Sacra» (febbraio 1920); Canti popolari e facili a voci sole, Asti, Carlo Nebbia, 1930 ca.; Gli astrologhi. Coro-scherzo a 3 voci eguali, rid. di C. NEBBIA, Bergamo, Carrara, 1932; Venti mottetti eucaristici, trascr. per coro a quattro voci dispari di A. PEROSA, Udine, Comitato per le celebrazioni del centenario tomadiniano, 1983; Messa di Santa Cecilia, Anima Christi, O quot undis lacrimarum, trascr. a quattro voci dispari di A. PEROSA, Udine, Comitato per le celebrazioni del centenario tomadiniano, 1984; Fioretti, a cura di O. ROSSO, Udine, Associazione “Amici del Malignani”, 1985; Anima Christi, Al cor della Vergine, Salve o core, Inno alla Croce, a cura di ID., Udine, Pizzicato, 1987; Felix es sacra virgo in 9 mottetti di musica sacra a 4 voci S.C.T.B. a cappella con testo in latino, Bergamo, Carrara, 1992; Cjanzonutis in laude de Madone, San Daniele del Friuli, Glesie furlane, 2004; T. MABELLINI, Messe a 3 voix concertantes avec choeur et accompagnement d’orchestre, Paris, S. Richault, s.d., n.l. 380 (dedicata a I. T.).
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