Nacque a Mantova il 25 aprile del 1858. Dopo gli studi classici compiuti nella città natale al R. Liceo Virgilio, nel 1875, avendo vinto per concorso un posto gratuito al prestigioso collegio Ghisleri, si iscrisse al corso di laurea in scienze naturali dell’Università di Pavia. Frequentò contemporaneamente anche il corso di magistero, ottenendo il diploma, assieme alla laurea, a pieni voti in scienze naturali nel 1881. A Pavia fu tra i primi allievi di Torquato Taramelli il quale, riconosciute le capacità del giovane studente, lo indirizzò verso gli studi di geologia e di paleontologia. Nacque, così, tra i due una profonda e sincera amicizia che li legò per tutta la vita. Dopo la laurea, T. si trasferì a Pisa per un anno di perfezionamento alla scuola di Giuseppe Meneghini, uno dei maggiori paleontologi italiani dell’epoca. Nel 1883 vinse per concorso la cattedra di scienze naturali all’Istituto tecnico di Udine, che era stata del suo maestro Taramelli, succedendo a un altro naturalista lombardo, Camillo Marinoni, prematuramente scomparso nel gennaio dello stesso anno. Rimase a Udine fino al 1890, quando si trasferì all’Istituto tecnico di Pavia e fu chiamato dal Taramelli anche come assistente alla cattedra di geologia e paleontologia dell’Università. Nel 1903 ottenne la libera docenza e rimase a Pavia, insegnando all’Istituto tecnico e all’Università fino al 1914, quando chiese e ottenne il trasferimento a Mantova per rimanere vicino alla famiglia paterna, cui era molto legato. ... leggi Morì a Mantova il 5 agosto del 1921. L’interesse scientifico di T. era rivolto alla geologia e soprattutto alla paleontologia, con speciale riguardo al Triassico delle Alpi. Nei sette anni in cui insegnò a Udine, proseguendo l’opera iniziata da Taramelli, si dedicò con passione allo studio di alcuni aspetti particolari della geologia friulana. Studiò i fossili triassici dei dintorni di Dogna, che illustrò in tre belle monografie; segnalò per primo la presenza del Carbonifero sul monte Pizzul (Paularo), le cui ricche flore fossili furono studiate dal suo amico e collega Luigi Bozzi. Scoprì e studiò un importante giacimento fossilifero del Cretacico Superiore nei pressi di Vernasso (San Pietro al Natisone), del quale descrisse gli abbondanti resti fossili di molluschi. Sulla base di queste faune e delle flore fossili, anch’esse studiate da Luigi Bozzi, stabilì la presenza del Cretacico Superiore in Friuli, fino ad allora solamente ipotizzata da Giulio Andrea Pirona e da Taramelli. Studiò alcuni fossili del Permiano Superiore e del Triassico Inferiore della Carnia. Dedicò alcune ricerche alle faune ladiniche del monte Clapsavon (Forni di Sotto), rinomata località fossilifera conosciuta fin dalla metà dell’Ottocento per gli abbondanti resti di ammonoidi, che erano stati magistralmente descritti e illustrati dall’austriaco Edmund von Mojsisovics nel 1881. Oltre agli ammonoidi, T. esaminò in dettaglio numerose forme di bivalvi e di gasteropodi, completando l’illustrazione dei fossili di questo importante giacimento. Nel 1888 pubblicò I terremoti nel Friuli dal 1116 al 1887, un interessante studio storico sull’attività sismica della regione, frutto di un paziente lavoro di ricerca nel quale fu aiutato, tra gli altri, da Vincenzo Joppi e da Alessandro Wolf. Nel 1893 pubblicò, assieme a Pirona e Taramelli, una relazione sul terremoto che aveva colpito Tolmezzo nel 1889. T. scrisse inoltre alcune poesie; una di queste, In riva al lago di Alesso, venne pubblicata nel mensile «Pagine friulane» nel 1890.
ChiudiBibliografia
A. TOMMASI, I terremoti nel Friuli dal 1116 al 1887, «Annali dell’Ufficio centrale di meteorologia e geodinamica», 8/4 (1886), 185-208; ID., Sulla scoperta del Carbonifero al Monte Pizzul nell’alta Carnia, «Bollettino della Società geologica italiana», 8 (1889), 564; ID., Sul lembo cretaceo di Vernasso nel Friuli, «Annali del R. Istituto tecnico Antonio Zanon di Udine», s. II, 7 (1889), 19-27; ID., Rivista della fauna raibliana del Friuli, ibid., s. II, 8 (1890), 19-111; ID., Contribuzioni allo studio della fauna cretacea del Friuli. I fossili senoniani di Vernasso presso S. Pietro al Natisone, «Atti del R. Istituto veneto di scienze, lettere ed arti», s. VII, 2/10 (1892), 1089-1122; ID., La fauna dei calcari rossi e grigi del Monte Clapsavon nella Carnia Occidentale, «Palaeontographia italica», 5 (1899), 1-54; T. TARAMELLI - G.A. PIRONA - A. TOMMASI, Dei terremoti avvenuti in Tolmezzo ed in altre località del Friuli nell’anno 1889, Roma, Tipografia dell’Unione cooperativa editrice, 1893.
M. GORTANI, Annibale Tommasi. Commemorazione, «Bollettino della Società geologica italiana», 41 (1923), LXV-LXVIII; M. MISANI, Prof. Annibale Tommasi, «In Alto», 32/4-6 (1921), 80-81; ID., Prof. Annibale Tommasi, «AAU», s. V, 11 (1922-1923), 97-107.
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