T. senior (notizie 1809-1848) si formò come lavorante presso l’orefice udinese Carlo Zorzi. La sua bottega, documentata dal 1809, era situata in via del Monte, di fronte al Monte di pietà, e fu ampliata nel 1831, mentre la casa di abitazione era al numero 637 di borgo Poscolle. L’attività dell’orefice si indirizzò sia alla produzione di oreficeria a carattere liturgico sia a quella di oreficeria profana di gusto neoclassico. Gli argenti liturgici prodotti da T. sono molto numerosi e non se ne conosce l’elenco completo, ma la bottega si impegnò anche in restauri. Opere di T. sono state rintracciate nelle parrocchiali di Coseano (1817), Lauzzana (1820), Villa Vicentina (1825-1835), Campolongo al Torre, Visco (1829), Gradisca (1830-1839), Porcia (1832-1838), Aiello (1836), Ampezzo (1840). L’orefice risulta essere stato inoltre attivo in date non precisate a Rivolto, Verzegnis, Spilimbergo, Tauriano. Si specializzò nella montatura di cammei e pietre dure a ornamento dei gioielli, costituiti da ciondoli, spille e sigilli. La bottega montava non solo pietre antiche, ma anche cammei e pietre dure di lavorazione moderna, come quelli firmati dai Cerbara, incisori romani, o contemporanea. ... leggi T. senior si era formato inoltre una ricca collezione personale di pietre incise ed oggetti preziosi, alcuni di ottimo gusto e qualità. Tra questi si può citare un cristallo di rocca di gusto manierista inciso con L’Adorazione dei Pastori da Valerio Belli, acquistato nel 1830 e più volte messo in vendita prima di finire nelle collezioni museali. Il gusto antiquario dell’orefice, orientato verso la cultura neoclassica, è testimoniato dal busto argenteo di Canova, opera di uno degli migliori artisti neoclassici friulani, l’incisore Antonio Fabris, che aveva realizzato numerose medaglie e aveva collaborato con molti orafi udinesi. L’attività di T. senior è documentata fino al 1848, quando la bottega passò in gestione agli eredi finché il figlio Luigi iunior, nato nel 1839 circa, fu in grado di operare. L’omonimia con il padre ha generato non pochi problemi di attribuzione: la bottega, infatti, risulta caratterizzata da un identico punzone, le lettere L e T tra due stelle iscritte in un cerchio.
Anche T. iunior (Udine, 1839–1893) fu amante dell’arte: lo prova il ritratto realistico dello scultore Andrea Flaibani posto sul suo raffinato monumento funebre nel cimitero di Udine. Come molti degli orefici udinesi, anche T. iunior fu legato alla Società operaia e fu tra gli organizzatori dell’Esposizione provinciale di Udine del 1868. La sua attività si orientò principalmente verso la produzione di oreficeria liturgica, piuttosto che verso quella di gioielli. Anch’egli risulta attivo in numerose chiese: una coppa battesimale (1858) per il duomo di Maniago, argenteria, cucchiaini, un cordone d’oro per la chiesa di Medea (1862-1863), una croce processionale per la pieve di S. Andrea in Venzone (1893). Risultò anche impegnato nella decorazione delle campane, come quelle di Rivignano (1890), dove replicò l’Adorazione di Belli. Alla sua morte, la bottega fu chiusa e gli eredi donarono tutta la collezione artistica di famiglia ai Civici musei di Udine.
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