Nato a San Michele al Tagliamento (Venezia) nel 1934 e vissuto nella bassa friulana (morì a Latisana nel 2002), T. è stato ricordato come «esponente di quella indomita e non sopita friulanità ‘concordiese’ […] viva nella riviera tilaventina della Provincia di Venezia». Insegnante e autore in versi e in prosa nella variante sanmichelina, si distinse per l’efficacia e la costanza della sua attività, mantenendo una posizione autonoma, «al di fuori degli schemi e dai vincoli imposti dalle scuole, ma di indiscusso rilievo nella letteratura friulana per la scrittura pulita, schietta ed immediata, capace di far rivivere ed attualizzare nel presente, senza ricorrere ad artifici e senza cadute retoriche, i valori della vita tradizionale», intesa come lo «strato profondo cui rapportarsi nei momenti di incertezza e di buio» (Rizzolatti, 1996). L’esordio fu in poesia con la raccolta Par êsi ([Per essere], 1975), segnalato da Dino Menichini, suo insegnante presso il collegio convitto di San Pietro al Natisone, dove T. compì la formazione. Par êsi attrae per il friulano, marginale e intatto, reso con ricchezza di vocaboli inediti (Ciceri, 1975). La raccolta, affermazione di un’identità culturale e linguistica, mette in luce due costanti della scrittura di T.: la voce data agli animali (domestici e umanizzati), la sintonia con l’ordine immanente della natura e il valore della terra («Doi bòus e ’na vuarsina lustra: / la tiara si viars, si rabalta / di cà e di là da la egàr […] Sen di Cros, e po’ si samena, / ciolt a pùins, drenti, al sac, il forment. / Al sarà pan crocant ch’al passuda / siòrs e puòrs: il pan da la zent» [Due buoi e un aratro luccicante: / la terra si apre, si rovescia / di qua e di là del solco […] Segno di Croce, e poi si semina, / preso a pugni, nel sacco, il frumento. ... leggi / Sarà pane croccante che pasce / ricchi e poveri: il pane della gente]). L’attività di T. proseguì mescolando poesia e prosa con L’ocja da la roja [L’oca della roggia] e Di là da l’aga [Oltre il fiume], del 1978, Puisia [Poesia], del 1981, per i quali si riconoscono una «friulanità aperta e ricca», una parola duttile, esuberante (un linguaggio «carnoso, colorito» che si traduce in immagini immediate), a dire l’umanità varia che si muove tra Tagliamento e Magredi, nelle terre basse della pianura friulana (Ciceri, 1978, 1981). Un successivo trittico (Sclisignis [Schegge], 1983, Smicjadis [Ammiccamenti], 1984, Solagnis [Battute di sole], 1987) lega curiosamente lo sguardo su animali e piante alla gastronomia tradizionale. La verve dei quadretti (rispettivamente per animali, piante e uccelli) è seguita da centinaia di ricette (Ciceri, 1984: «piccola storia dell’alimentazione di quella zona e nello stesso tempo quasi una filosofia del vivere popolare»), il tutto con abbondanza di dettagli lessicali e semantici. Tornant [Tornando], 1980, Rumiadis [Ripensamenti], 1988, Di stros [Alla buona], 1993, hanno il ritmo della prosa agile (ariosa, aderente al parlato e perciò viva) anche se a tratti «scopertamente moralistica e autobiografica» (Rizzolatti, Ciceri). T., «sentinella» della friulanità della fascia d’oltre Tagliamento, fu il primo firmatario della proposta per il distacco del comune di San Michele dal mandamento di Portogruaro e il suo ricongiungimento al Friuli storico. Nei suoi volumi, spesso corredati dalle illustrazioni di R. Glerean, protagonista è dunque l’ambiente della bassa pianura friulana, raccontato con partecipazione, ma anche con nostalgia per un passato visto come paesaggio in cui uomo e natura vivono solidali e concatenati, lontano dal distacco contraddittorio dell’uomo moderno e di una società rispetto alla quale T. esprime il suo dissenso.
ChiudiBibliografia
Par ési, Portogruaro, Covenor, 1975; Di là da l’aga, disegni di R. Glerean, Bibione, Club d’arte Tagliamento, 1976 (Udine, AGF, 19872); L’ocia da la roja, disegni di R. Glerean, Prefazione di T. Faleschini, San Michele al Tagliamento, Romanin, 1978; S. Michele al Friuli? Proposta per il distacco del Comune di S. Michele al Tagliamento dalla Regione Veneto alla Regione Friuli-Venezia Giulia, San Michele al Tagliamento, Ed. La Bassa, 1980; Puisia, Udine, Ribis, 1981; Sclisignis, disegni di R. Glerean, Udine, Ribis, 1983; Smicjadis, disegni di R. Glerean, Udine, Ribis, 1984; Rumiadis, disegni di R. Glerean, Udine, AGF, 1988; Morsan al Tiliment (a cura di), Udine, AGF, 1989; Di stros, disegni di R. Glerean, Udine, AGF, 1993; Quasi un ritorno, Udine, AGF, 1996; Il Tagliamento tra realtà, arte e poesia (opere di pittura di G. Centazzo; poesie di N. Tracanelli; fotografie di E. Vio), Tolmezzo, Ed. Andrea Moro, 1999.
DBF, 802; A. CICERI, Recensione a Par ési, «Sot la nape», 27/1 (1975), 86-87; EAD., Recensione a Puisia e Sclisignis, ibid., 35/2-3 (1983), 117-118; EAD., Recensione a Smicjadis, ibid., 37/1 (1985), 93-94; EAD., Recensione a Di là da l’aga, ibid., 39 (1987) 4, 95; EAD., Recensione a Rumiadis, ibid., 40/4 (1988) 97; G. D’ARONCO, Recensione a Sclisignis - Smicjadis - Solagnis, «La Panarie», 20/78 (1988), 131-132; P. RIZZOLATTI, Recensione a Di stros, «Sot la nape», 46/1 (1994), 190-192; RIZZOLATTI, Di ca da l’aga, 197.
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