Nacque a San Vito al Tagliamento (Pordenone) nel 1908. Dopo la prima guerra mondiale frequentò a Udine l’Istituto tecnico, indi sostenne il servizio militare. Nel 1931, abbandonato il lavoro d’ufficio, entrò all’Accademia di belle arti di Venezia, dove frequentò la scuola di pittura di Virgilio Guidi e quella d’incisione di Brugnoli e Giuliani. Di tecniche dell’incisione egli sarebbe stato insegnante, dal 1941 e per più di dieci anni, presso la medesima Accademia. Nei primi anni Trenta cominciò ad esporre, prima a Udine e poi a Venezia, alla XXIV Mostra di Ca’ Pesaro. Nel 1938 venne ammesso alla Biennale, dove avrebbe esposto anche nel 1940 e nel 1942. Frequentava, in questi anni, lo studio del pittore Umberto Martina, dal quale sarebbe stato influenzato nei primi tempi della sua pittura. Nel 1941 vinse a Orvieto il primo premio per l’incisione; avrebbe vinto anche il premio Stanga dell’Accademia di Brera e un premio Burano per il disegno. Nel 1944 collaborò, con Pier Paolo Pasolini, Federico De Rocco, Nico Naldini e altri, alle attività dell’Academiuta di lenga furlana e alla pubblicazione dello «Stroligut», piccola e importante rivista della medesima associazione. A partire dal dopoguerra si intensificarono le mostre personali e collettive, alle quali T. espose soprattutto incisioni e disegni, molto raramente olii. Negli anni Cinquanta e Sessanta fu presente più volte a Venezia alla Bevilacqua La Masa, espose a Merano, Vicenza, Milano, Trento, Torino, Urbino, Brescia, Pordenone, Padova. Fu presente con personali d’incisione anche all’estero: Amsterdam, Helsinki e successivamente a Klagenfurt e a Innsbruk. ... leggi Nel 1952-1953 fu, con Tranquillo Marangoni e Remo Wolf, tra i promotori dell’Associazione incisori veneti, che per molti anni ha svolto attività in Italia e all’estero, con mostre, oltre che a Venezia, anche a Trieste, Roma, Milano, Cagliari, Ancona, e in città straniere quali, ad esempio, Lugano, Bruges, Liegi, Anversa, Leida, Teheran, Il Cairo, Mosca, Leningrado. T. partecipò anche ad alcune Quadriennali di Roma. Altro campo d’attività molto frequentato dall’artista è stato quello dell’ex libris, che lo ha visto presenziare con assiduità a convegni nazionali e internazionali. Negli anni Settanta e Ottanta, e fino alla morte, avvenuta a San Vito nel 2002, il suo lavoro continuò con intensità tanto nell’incisione, quanto nel disegno e nella pittura, mentre egli si interessò anche, attraverso l’Archivio artistico di San Vito al Tagliamento, alla salvaguardia e alla catalogazione dei monumenti d’arte del Friuli. Nel 1983 la galleria Sagittaria del Centro iniziative culturali Pordenone ha organizzato una vasta antologica di tutta la sua attività, esponendo più di cento lavori, calcografici, di disegno e di pittura, testimoniati in parte da una pubblicazione che comprende il catalogo delle incisioni dal 1932 al 1981 e quello degli ex libris dal 1933 al 1983, oltre ad una completa bibliografia critica. Nel 2007 è uscito il volume Virgilio Tramontin. Friuli, nel quale una settantina di paesaggi e vedute friulane in acquaforte rende omaggio ad un artista che ha lasciato della sua terra un vastissimo poema di luminose immagini.
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